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Consorzi rifiuti. Dopo la sentenza del Tar, Mancini: “Il commissario Cossiga non faccia ricorso al Consiglio di Stato”

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“Finalmente il Tar si è pronunciato. Dopo una snervante attesa, iniziata il 3 aprile, è stata chiarita definitivamente la questione consorzi nella nostra provincia. Una vertenza anomala complicatasi con il passare del tempo”.
Esordisce così il portavoce del Comitato “Indignati&Organizzati” Piero Mancini in merito alla situazione dei lavoratori dei Consorzi Rifiuti.
“I lavoratori aderenti a questo comitato, come è noto, insieme ad alcuni sindacati, – sottolinea Mancini – hanno accettato la Cig in deroga. Dopo questa sentenza che vede questa scelta “perdente“ vogliamo esprimere la nostra amara riflessione”.
“Dopo 26 mesi di carte bollate e il girovagare in tanti tribunali, – aggiunge il portavoce – tutti i dipendenti (anche i tre ricorrenti e coloro che li hanno appoggiati) dei tre consorzi cosa hanno ottenuto? Cosa otterranno nei prossimi mesi?”.
“Le condizioni economiche di tutti i lavoratori sono disastrose e il futuro lavorativo, alla fine del progetto di quattro mesi, è nero: il 17 settembre si è tenuto il famoso tavolo tecnico ristretto presso il ministero dell’Ambiente e, come già evidenziato da questo comitato nell’ultimo comunicato stampa, si è parlato solo degli stipendi arretrati degli operatori dipendenti del consorzio unico Napoli-Caserta. I dipendenti del consorzio Bn1, dopo questa sentenza, dovranno restituire all’Inps i 5mila euro “ indebitamente percepiti “. Cifra che verrà trattenuta dall’istituto sul Tfr”.
A questo punto – continua Mancini – chiediamo al commissario liquidatore del Consorzio Bn1, Carmine Cossiga, di non far ricorso al Consiglio di Stato. Non possiamo più essere sottoposti ad un prolungamento di una tortura psicologica che dura già da tantissimo tempo. Ci permettiamo di chiederglielo perché il commissario ha sempre sottolineato di agire sempre e solo nell’esclusivo interesse dei lavoratori”.
“Chiediamo anche ai sindacati e al presidente della Provincia – conclude – di appoggiare questa richiesta dei lavoratori. Noi, vista la nuova situazione, dobbiamo riflettere bene, e con calma, sulle prossime mosse consapevoli che alla luce della catastrofica situazione economica e le nuove leggi sul mercato del lavoro approvate in questi 26 mesi, e quelle ancora più restrittive che stravolgeranno il mondo del pubblico impiego, in approvazione, la “vittoria“ nei tribunali potrebbe diventare una sonora e concreta sconfitta per il nostro futuro lavorativo e economico”.