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Unicef, il 13 settembre la Giornata Internazionale dei Lasciti

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Per la prima volta in Italia l’Unicef, il 13 settembre, celebra la Giornata Internazionale dei lasciti; un’occasione per ricordare con gratitudine chi non si è dimenticato degli altri e ha scelto di fare un lascito testamentario a favore di una causa sociale.
Negli ultimi anni – si legge nella nota inviata – i lasciti testamentari hanno rappresentato per l’UNICEF una delle risorse più importanti su cui poter contare per intervenire in difesa dei bambini e per salvare quante più vite possibili.
Sono importanti nelle emergenze, come la gravissima siccità che sta affliggendo la popolazione del Sahel, e per realizzare grandi progetti in grado di migliorare le condizioni di vita dei più piccoli una volta per tutte, come ad esempio il programma alimentare per sconfiggere la malnutrizione infantile in Africa. E sono importanti perchè l’UNICEF non riceve finanziamenti dall’ONU ma si sostiene esclusivamente grazie all’aiuto dei suoi donatori.
Anche l’Ambasciatore dell’UNICEF Roger Moore, impegnato dal 1991 nella missione umanitaria in favore dell’infanzia, vuole celebrare questa importante giornata con questo messaggio: ”Il 13 settembre è una data molto speciale e molto vicina al mio cuore. E’ la Giornata Internazionale dei Lasciti, per ricordare a tutti che attraverso un lascito testamentario si può dare un contributo prezioso alle cause che ci stanno più a cuore.
Come Ambasciatore di buona volontà dell’UNICEF , nel corso degli anni ho visitato molti paesi ed ho visto la differenza che può fare un lascito testamentario per la vita dei bambini più vulnerabili.
Nei miei viaggi con l’UNICEF, ho visto la sofferenza trasformarsi in speranza, la solidarietà in azione nei contesti di guerra e l’amore tornare dove tutto sembrava perduto.Fate un lascito testamentario all’UNICEF. Farà un mondo di differenza”.
“Pensare a un lascito testamentario può sensibilizzare negativamente ognuno di noi – ha dichiarato Carmen Maffeo, presidente provinciale Unicef di Benevento – perché a molti di noi mancano le informazioni necessarie e utili a vincere la nostra riluttanza.
In effetti, si tratta di un’operazione di legalità da affiancare ad un atteggiamento di giustizia sociale nei confronti di chi, per sopravvivere, aspetta un nostro gesto di concreta cittadinanza sociale che si può compiere senza minimamente danneggiare i propri eredi e nel completo rispetto della legge.
Non è necessario pensare a grandi lasciti, che pure moltissime persone generose affidano all’UNICEF per curare e istruire tanti bambini; si può affidare all’UNICEF un quadro, un gioiello, un mobile importante, un modesto reddito.
La cultura della donazione che ancora manca non è lezione facile da apprendere ma è un atteggiamento da acquisire, oggi più che mai, nei tempi complessi della globalizzazione”.