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Valle Caudina

Tregua Mataluni-Izzo: la soluzione in mano ai tecnici

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La questione dei fabbricati degli Oleifici Mataluni arriva in consiglio comunale. In seduta straordinaria e aperta si è dibattuto sulla problematica delle difformità urbanistiche di alcuni capannoni dell’azienda olearia. Animi distesi dopo una settimana di fuoco a colpi di dichiarazioni e conferenze stampa. Un primo punto di contatto tra il sindaco Izzo e i vertici di Mataluni si è avuto già nella serata di ieri, attraverso un incontro tra le due parti, che ha dato vita ad un primo dialogo, a seguito del quale è emersa la volontà di trovare una soluzione per salvaguardare l’azienda e nel contempo non mettere il Comune in difetto rispetto la sentenza del Tar.

La soluzione che si prospetta è di tipo tecnico. Saranno i legali del Comune di Montesarchio e dell’industria Mataluni a trovare la soluzione più idonea per l’azienda e il Comune. L’obiettivo è quello salvaguardare l’azienda, fiore all’occhiello del paese caudino, ed i livelli occupazionali. Proprio i lavoratori della Mataluni, che per il 95% sono di Montesarchio, negli scorsi giorni avevano dato vita in paese ad una petizione popolare al fine di sollecitare le istituzioni a trovare una soluzione e in segno di solidarietà con la loro azienda. Sono state raccolte più di due mila firme.

“Ringrazio i Consiglieri dell’opposizione, sensibili alle problematiche che si stanno verificando – ha spiegato Vincenzo Mataluni, Amministratore Delegato degli Oleifici Mataluni – ed il Presidente del Consiglio Comunale, che si è reso subito disponibile a convocare il Consiglio a seduta aperta, estendendolo a deputazioni e organizzazioni sindacali. Su questa vicenda, ci sono state posizioni a lungo divergenti sulla procedura ma non nella sostanza. Siamo in una Zona Industriale, le difformitá vanno esaminate e discriminate. Nella sostanza, dunque, non si puó parlare di un abuso, alla stregua della costruzione di una villa in costiera, perché da questo punto di vista la vicenda avrebbe davvero pochi contenuti.

Più intricata, invece, è la questione da un punto di vista delle procedure. La sentenza del TAR ha reso inaccoglibile il procedimento, ma senza entrare nei fatti, essendo il TAR un giudice degli atti. Ma la sentenza del TAR presenta comunque ampi margini di applicazione da parte del Comune. Di certo, abbiamo accolto con piacere l’apertura e la volontá dell’Amministrazione di voler discutere la problematica cercando soluzioni tecniche valide per entrambe le parti. Ma questa è e resta una vicenda politica perché si riferisce ad una questione sociale ed è un problema che ricade sulla comunitá. Basti ricordare che sosteniamo ogni anno 5 milioni di stipendi e che il 95% dei dipendenti risiede nel territorio di Montesarchio. Adesso toccherá agli avvocati trovare la migliore soluzione che tenga conto delle esigenze aziendali, che si ripercuotono sul territorio in seguito alla sottrazione del nostro patrimonio, e che tenga conto anche della sentenza del TAR, che però ricordo essere solo un giudizio di primo grado che, tra l’altro, si puó ribaltare con l’intervento del Consiglio di Stato, che in una vicenda simile ha già espresso parere opposto al TAR.

Dopo l’invito di ieri da parte del Comune – ha concluso Mataluni – abbiamo deciso di contattare le Autoritá e le deputazioni regionali e nazionali che avevano chiesto di prendere parte al Consiglio Comunale a seduta aperta, ringraziandole per la solidarietà espressa nei nostri confronti ed invitandole a non intervenire perché oggi sarebbe stato impossibile trovare una soluzione tecnica in questa sede. Ora attendiamo fiduciosi l’incontro dei tecnici, sperando in una decisione conciliativa e in una soluzione utile per entrambe le parti”.

In un primo momento il consiglio comunale aperto si sarebbe dovuto svolgere nel chiostro del palazzo che ospita il Comune, poi, alla luce dell’incontro di ieri, si è optato per la sala consiliare. Il sindaco ha intanto tenuto a precisare nel suo discorso l’assenza di una volontà persecutoria nei confronti del consigliere ed imprenditore Mataluni. Alla fine del dibattito il consiglio comunale ha votato all’unanimità, con l’esclusione di Vincenzo Mataluni, uscito dall’aula, la decisione di rinviare l’argomento all’ordine del giorno ad una futura seduta, aspettando così di conoscere le proposte dei legali e poter ragionare su elementi più concreti.

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