CULTURA
Polemiche longobarde, Alessio Fragnito risponde agli attacchi: “Non si possono fare critiche sui ‘se, sembra, forse’…”
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Forse le polemiche esistevano anche ai tempi dei longobardi. Fatto sta che nella Benevento di oggi non esiste manifestazione culturale, ma non solo, che non sia accompagnata da critiche e polemiche. Così anche Benevento Longobarda, un ciclo di rievocazioni storiche incentrate sulla figura dell’ultimo duca Arechi II, non è stata risparmiata da attacchi. I campi di battaglia la stampa e facebook. Colpi bassi, gratuiti e spesso immotivati, per l’ideatore dell’evento Alessio Fragnito, che attraverso il nostro sito di informazione si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa.
A Benevento la manifestazione ha portato molti turisti, appassionati di storia, che però non sono riusciti a ritornare a casa con un oggetto che testimoniasse la loro venuta nella città Unesco. A Benevento infatti non esiste un negozio di souvenir. “Gli appassionati di storia di solito vogliono un souvenir, una maglietta con la chiesa di Santa Sofia, un bicchiere con l’arco di traiano. Un turista che viene da Bari, Napoli, Roma non capisco perchè debba comprarsi una camicia, una cravatta o scarpe al doppio del prezzo che trovano nelle loro città”. Replica così Alessio Fragnito alle “doglianze” del presidente provinciale di Confesercenti, apparse sulla stampa in questi giorni, nelle quali lamentava lo scarso incremento delle vendite durante la due giorni di Benevento Longobarda.
Scudi troppo lucidi, locande che non servono solo piatti medievali, bicchieri di plastica invece che di terracotta. Ancora critiche. “I piatti e i bicchieri di plastica in effetti non sono consoni. Si questo ancora non siamo riusciti a ricreare una situazione nella quale sia tutto filologico”.Ad oggi la rievocazione longobarda è costata agli organizzatori 35mila euro. Ad oggi c’è solo una delibera del comune di Benevento di circa 20mila euro. Ept e Provincia hanno però promesso un piccolo contributo. Sforzi che si fanno per la città e il suo sviluppo. Ed in effetti molti hanno apprezzato la manifestazione, complimentandosi per la fedeltà dei costumi, e per aver innescato, soprattutto nei più giovani, un nuovo amore per la storia della propria città.
E poi le balle di fieno. Le polemiche sono scese anche a livello della strada, puntando il dito su le balle di fieno, che facevano parte dell’allestimento scenografico. L’accusa: la loro presenza per strada la mattina dopo la fine della manifestazione. Ma non solo. Fragnito critica anche la modalità con cui è stata data la notizia da alcuni siti: “Erano solo ‘forse, sembrerebbe, secondo noi’. Io sono abituato a leggere articoli che parlano di fatti accaduti, non di cose che potrebbero accadere, perchè anche durante la festa della Madonna delle Grazie potrebbe succedere qualcosa. Abbiamo tolto tutto alle 9, chi ha scritto della presenza delle balle per strada e di un loro potenziale pericolo deve essere passato almeno intorno alle 8 di mattina”. E continua: “Visto che i beneventani preferiscono tenersi le macchine, invece della paglia, vuol dire che la prossima Benevento Longobarda, prevista a settembre con la “Traslazione delle reliquie di Sant’Eliano”, non la faremo al rione Trescene, ma in altri luoghi, dove c’è isola pedonale e dove la presenza di una balla è più tollerata. A settembre con la “Traslazione delle reliquie di Sant’Eliano”.