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Decreto sviluppo. Bosco (Uil): “Positivi i provvedimenti sul credito d’imposta e sul rilancio del settore costruzioni”

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“È bene che il Governo abbia varato il cosiddetto decreto sviluppo che, nonostante sia ancora al di sotto rispetto alle misure necessarie per comprimere le dinamiche di recessione in atto, attiva molte delle leve utili per stimolare la competitività del nostro Paese”. A dichiararlo è il segretario provinciale della Uil, Fioravante Bosco.
“In particolare, – spiega Bosco – vanno valutati positivamente quei provvedimenti relativi al credito d’imposta per realizzare opere infrastrutturali da parte dei Comuni, così come quelle misure da tempo rivendicate, congiuntamente, dalle organizzazioni sindacali e imprenditoriali per il rilancio del settore delle costruzioni, anche se va mantenuta la premialità per la riqualificazione energetica per le case”.
“Il fondo e le semplificazioni degli incentivi alle imprese, congiuntamente al credito d’imposta per il personale qualificato, – aggiunge il segretario Uil – possono rappresentare uno strumento concreto per ridare fiato a un ciclo positivo di investimenti a cui accompagnare soluzioni infrastrutturali sul piano dell’energia e della riduzione dei tempi della giustizia civile. Resta l’urgenza di dare maggiore impulso allo sviluppo, attivando tutti i poteri sostitutivi necessari per la realizzazione di quelle opere pubbliche strategiche per il nostro Paese. Andrà approfondito e incrementato tutto il tema del credito alle imprese e quello del processo di internalizzazione ed export, così come, sul piano delle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, occorre rendere maggiormente vincolanti i processi di razionalizzazione degli ambiti territoriali”.
“Sull’insieme delle materie, – aggiunge Bosco – occorrerà, peraltro, un necessario approfondimento sul testo dei provvedimenti, accompagnato a un confronto di merito con le parti sociali. Al “decreto sviluppo” si affiancano una serie di misure relative alla spending review che ci paiono riproporre negativamente la logica dei tagli lineari e degli accorpamenti senza criterio e non quella, da noi rivendicata, di veri piani industriali di efficientamento delle amministrazioni, che tolgano di mezzo gli sprechi e valorizzino la qualità del servizio e il merito sul lavoro. Anche su questo tema ci auguriamo l’apertura di un confronto con le Organizzazioni sindacali, anche secondo quanto concordato con il Governo e le Amministrazioni locali. Su tutto, – conclude – resta aperta la questione della vera misura necessaria per rilanciare il Paese attraverso la competitività: la riduzione delle tasse sul lavoro.