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Il 18 aprile i rappresentati delle rinnovabili in piazza Montecitorio per il futuro dell’energia pulita

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Le aziende eoliche scenderanno in piazza domani 18 aprile per difendere il proprio comparto industriale, messo in pericolo dal lungo ritardo nell’attuazione del Decreto Rinnovabili che si attende da settembre e, secondo quanto i Ministeri competenti hanno fatto trapelare, dai tagli radicali agli incentivi e da meccanismi, come quello delle aste, che renderanno assai difficile ed incerto ogni tipo di investimento.

All’evento, organizzato dalle più importanti associazioni di categoria ed ambientaliste come Legambiente, è prevista la partecipazione di circa 3.000 persone, tra imprenditori, manager e dipendenti appartenenti alle numerose aziende delle rinnovabili, che vedono messi in discussione la propria attività ed il proprio futuro, in un settore che ha tutte le potenzialità per decollare, creando sviluppo, occupazione, vantaggi economici per il Paese, miglioramento della bilancia commerciale, maggiore indipendenza dall’estero e riduzione dei costi dell’elettricità, ma che di fatto è stato messo in ginocchio. Infatti è in corso una campagna mediatica che sta mettendo in luce solo i rischi e gli impatti in bolletta di questa crescita e non gli enormi vantaggi per il Paese, i cittadini e le aziende da una prospettiva di investimento in un modello energetico pulito, efficiente, distribuito.

L’ANEV chiede, con la civiltà e la compostezza che l’ha sempre contraddistinta, che i Ministeri rivedano il provvedimento, ma con forza chiede una analoga proroga di 12 mesi nell’applicazione dei nuovi sistemi incentivanti, per garantire stabilità, certezza e salvaguardia degli investimenti già in corso di realizzazione da parte degli operatori del settore. Si auspica inoltre che decisioni di questo genere vengano prese con un confronto trasparente e una seria analisi costi/benefici, coinvolgendo i rappresentanti del settore nel processo decisionale.

Non meno importanti sono gli aspetti legati alla salvaguardia dell’ambiente: le rinnovabili stanno mutando il sistema energetico mondiale sempre più votato al rispetto delle generazioni future e alla qualità della vita. In questo contesto l’Italia rischia di rimanere il fanalino di coda, pur avendo tutte le caratteristiche per rappresentare un’eccellenza in materia di tecnologia e sviluppo delle rinnovabili.

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