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Calcio

Deferimenti di Vigorito e del Benevento, ecco cosa si potrebbe rischiare

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Con tempismo invidiabile e ‘sostanza’ significativa, il sito www.stadiotardini.com ha pubblicato una interessante intervista ad uno dei maggiori esperti di diritto sportivo, l’avvocato Mattia Grassani. L’esclusiva di Gabriele Majo, direttore di www.stadiotardini.com è utile per scrutare nel futuro possibile delle società coinvolte in queste ultime vicende relative al trasferimento di atleti e coinvolgimento degli agenti, gruppo nel quale annoveriamo il Benevento, il presidente Vigorito e l’allora calciatore giallorosso Bueno.

***

Avvocato Grassani, quali conseguenze potranno esseri per le squadre e per i dirigenti colpiti dai deferimenti della Procura Federale diffusi ieri?
“Non è facile formulare un giudizio o esprimere una valutazione su quali sviluppi potranno esserci o ipotizzare degli scenari, perché questo è il primo deferimento in assoluto per vicende di questo tipo. Dunque non esistono precedenti cui poter fare riferimento. Si tratta degli sviluppi di una indagine, piuttosto articolata, condotta da tantissimo tempo dalla Procura Federale: è davvero un azzardo dire come andrà a finire. Sono moltissime le operazioni passate sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti federali che hanno svolto un’accurata indagine inerente le modalità di incarico ad aegnti, lo svolgimento di questi incarichi e i pagamenti effettuati a questi soggetti. In questa materia la regolamentazione della FIGC è molto chiara: non possono essere incaricati agenti non licenziati dalla FIGC e non possono essere svolte attività di competenza di figure specifiche come quelle dei direttori sportivi. E’ un filone di indagine particolarmente delicato, per cui non si possono formulare delle previsioni certe delle conseguenze in caso di accertamento di responsabilità da parte degli organi giudicanti della Giustizia Sportiva – la Commissione Disciplinare Nazionale, in primo grado e la Corte Federale in secondo grado – cui si è rimessa la Procura Federale con i deferimenti”.
 

Finirà tutto in una bolla di sapone?
“Direi tutt’altro. Anzi, aspettiamoci sanzioni di una certa rilevanza: sicuramente ci saranno squalifiche pesati per i dirigenti ritenuti colpevoli e sanzioni pecuniarie importanti per i club. Non so, poi, se ci potranno essere conseguenze ancor più rilevanti come punti di penalizzazione in classifica. E’ una valutazione, questa, che spetta alla Procura Federale, che formulerà le sue richieste in dibattimento. E poi saranno i già citati organi di Giustizia Sportiva a valutare se saranno congrue le richieste a carico di dirigenti e club”.
 

Lei assisterà qualche squadra o qualche club?
“E’ ancora presto perché le udienze non sono ancora state fissate, anche se già qualcuno si è rivolto al nostro studio”.
 

Secondo lei potrebbe trattarsi di una manovra per fare cassa? Se le multe saranno così pesanti come sembra…
“Mi rifiuto categoricamente di credere che una qualsiasi azione disciplinare possa essere frutto di un preordinato disegno di questo tipo. Il bilancio federale non va a traino dei deferimenti. Sinceramente mi pare una affermazione piuttosto semplicistica, di fronte ad una indagine non frutto di una attività sommaria, ma portata avanti da anni non sui sentito dire, ma su precise analisi di bilanci, pagamenti, rapporti contrattuali. Siamo di fronte ad un fascicolo piuttosto corposo e ben ponderoso anche come consistenza cartacea. L’attività della Procura Federale sfocia nei processi. Pensare a secondi fini è proprio fuori luogo”.
 

Quale, dunque, la finalità di questa lunga attività di indagine della Procura Federale?
“Come dicevo prima si tratta di una materia mai affrontata precedentemente: questi procedimenti serviranno a delimitare con la massima precisione quali sono i confini tra lecito ed illecito; quali incarichi possono essere conferiti e quali no; quali compensi e a chi vanno riconosciuti. Direi che la funzione principe di questo deferimento sia proprio questa. Anche perché siamo di fronte a prassi o a modi di operare delle società sportive piuttosto consolidate: la Giustizia Sportiva sancirà una volta per tutte cosa è corretto e cosa no”.
 

Ma è verosimile che certi dirigenti possano trovarsi in difficoltà a sapere se un dato agente è iscritto o meno all’apposito Albo federale? E’ vero che la Federazione per la privacy non può riferire se un dato atleta è o meno assistito da un determinato agente?
“L’Albo dei procuratori è pubblico: basta entrare sul sito della FIFA e si trovano facilmente tutti gli agenti del mondo licenziati da qualsiasi Federazione. I dati sono pubblici e perfino tradotti in lingua italiana. Se un dato agente è in possesso del tesserino è inserito in un sistema informatico: bastano tre semplici clic per vederlo. Ci può provare anche lei: se vuole sapere se l’agente Tizio o Caio è iscritto lo troverà facilmente. Le interessa sapere di Gennaro Palomba? E’ regolarmente iscritto, con patentino… Alla faccia della privacy, poi, perché c’è anche ogni tipo di recapito… E’ diverso il discorso, invece, per sapere se il dato agente assiste un determinato giocatore. Comunque i dati di ogni agente del mondo sono pubblici”.
 

Ci sono poi agenti che svolgono, impropriamente, attività di scouting…
“Sì, esiste anche questo tipo di violazione, ma mi pare una contestazione un po’ più debole. Ma sarà interessante vedere come i club si difenderanno…”

Fonte | www.stadiotardini.com
 

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