Religione
Processo di beatificazione e canonizzazione di Papa Orsini. Il messaggio dell’arcivescovo Mugione
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L’Arcivescovo di Benevento Mons. Andrea Mugione ha inviato un messaggio in occasione dell’ apertura del processo di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Papa Benedetto XIII: “Con grande gioia e viva commozione annuncio l’apertura ufficiale della causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Papa Benedetto XIII, che si terrà il prossimo 24 febbraio nel Palazzo del Vicariato di Roma, presieduta dal card. Agostino Vallini, Vicario del Papa per la Chiesa di Roma.
Il card. Vincenzo Maria Orsini fu Arcivescovo di Benevento dal 1686 al 1730, poiché anche dopo l’elezione al soglio pontificio con il nome di Benedetto XIII, avvenuta il 29 maggio 1724, volle conservare la titolarità della Sede Beneventana, dove nominò Suo Vicario Amministratore mons. Pompeo Sarnelli, Vescovo di Bisceglie.
La Sua multiforme attività si manifestò nei campi più diversi: dalla cura pastorale attenta, sollecita e indefessa, che si concretizzò soprattutto nelle visite pastorali e nei sinodi diocesani annuali, all’impegno sociale a favore della popolazione per alleviare la dilagante miseria, istituendo il Monte frumentario per gli agricoltori poveri, il Monte dei pegni, il Monte per l’arte della lana a favore di operai e mercanti. Altrettanta generosa munificenza dimostrò nella ricostruzione della città dopo i terremoti del 1688 e del 1702, e nella meticolosa valorizzazione degli archivi parrocchiali e metropolitano, passando alla storia come il papa archivista. Il suo Synodicon Dioecesanum S. Beneventanae Ecclesiae raccoglie tutte le costituzioni edite in 37 sinodi dal 1686 al 1722.
Ancora oggi, a distanza di circa tre secoli, non solo sono ben visibili i risultati di lunga durata della sollecitudine, sensibilità e intelligenza di questo pastore zelante e pio, ma la Sua memoria tra le generazioni si è trasmessa indelebile. Tanto Gli deve questa città nella quale chiese, strade, piazze e mura parlano di Lui e ne testimoniano l’opera, per cui non esitò la Civica Amministrazione a riconoscere l’instancabile dedizione dei Suoi benefici, insignendolo del titolo di ” secondo fondatore di Benevento” e dedicando un monumento alla Sua perenne memoria, dopo la morte avvenuta il 21 febbraio del 1730.
Ricordando lo zelo della Sua imponente opera di pastore, la Sua austera e colta vita di uomo di profonda cultura, nonché la Sua instancabile carità, rivolgo all’amata Chiesa diocesana un’accorata supplica ad unirsi in preghiera nel momento in cui viene ufficialmente aperto il processo per verificare la fama di santità di un insigne protagonista della Chiesa locale ed universale”.