Associazioni
Usura ed estorsione: a Benevento poche decine di casi
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Tutela nel tempo della vittima di estorsione o usura che denuncia e rispetto da parte delle banche degli accordi per il credito stipulati con lo Stato. Questi i due temi principali posti sul tappeto nell’incontro che si è svolto oggi in Regione Campania per la giornata di ascolto delle associazioni del settore, organizzato dal coordinamento regionale per la prevenzione del racket e dell’usura.
Alla giornata, presieduta dal commissario del coordinamento Franco Malvano, hanno partecipato una decina di associazioni che coprono le cinque province della regione e gli esponenti delle cinque prefetture: "Le associazioni – ha spiegato Malvano – stanno evidenziando le criticità ma anche le buone pratiche che sono in questo momento in campo in Campania".
Durante l’incontro sono stati sottolineati i dati ufficiali della delittuosità nei comuni della Campania per i reati di estorsione ed usura: nel 2010 le persone denunciate in stato di arresto per estorsione sono meno di 100 a Salerno, circa 600 a Napoli, 150 a Caserta, e poche decine a Benevento ed Avellino.
Per quanto riguarda l’usura, le persone denunciate in stato di arresto sono poco più di 60 in tutta la Campania. I reati di estorsione commessi sono complessivamente circa 900, quelli di usura poco più di 50. Tra i punti spinosi emersi oggi il rapporto con le banche.
"Gli accordi – ha detto Malvano – che sono stati firmati dal ministero dell’Interno e nelle prefetture tra Banca d’Italia, Abi e gli istituti di credito che hanno aderito devono essere rispettati. Questi accordi prevedono che quando ci sono determinate garanzie le banche devono garantire l’accesso al credito: il problema è serio perché altrimenti le vittime di usura pensano sia meglio affidarsi alla camorra".
"D’intesa con i prefetti – ha aggiunto Malvano – solleciteremo il ministero degli Interni ad intervenire presso l’Abi e la Banca d’Italia affinché venga resa più agile l’applicazione dell’accordo, a partire dalla velocizzazione delle procedure di trattazione delle pratiche".
Tra gli altri argomenti trattati, la tutela di chi denuncia: "Convincere qualcuno a denunciare – spiega Malvano – è difficile ma ci si riesce, molto più complicato è tutelare la vittima e convincerla che lo stato è presente e le sta vicino, non basta presenziare ai processi e farsi sentire ogni tanto".
Il coordinamento ha stabilito di aprire un tavolo permanente: una volta al mese gli esponenti della struttura incontreranno le associazioni di settore per fare il punto.