Valle Telesina
Castelvenere: un percorso museale per valorizzare la storia del vino

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“Per Castelvenere si puo’ lavorare a un percorso museale indirizzato ad una visita al suo borgo antico e alle originali cantine tufacee dove e’ possibile ricreare la vecchia storia del vino”.
Lo ha detto Loredana Conti, dirigente della Regione Campania per il settore Musei e Biblioteche, partecipando ai lavori dell’incontro sul tema "Il Museo di ‘Cantine al Borgo’ nel territorio di Telesia – I beni culturali tra memoria identitaria, storia e sviluppo della valle telesina”, promosso dal direttore del Museo diffuso di “Cantine al Borgo”, Raffaele Simone, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Castelvenere (Benevento).
“Credo sia questa – ha aggiunto Conti – la strada migliore per valorizzare questo borgo antico che certamente merita molto a livello promozionale”.
“Castelvenere – ha detto poi Antimo Cesaro, docente presso la Seconda Universita’ di Napoli – SUN, rappresenta un ‘unicum’ perche’ conserva la memoria di antiche tradizioni culturali che meritano di essere riscoperte e l’Amministrazione comunale vedo sta gia’ operando per valorizzarlo. Sono convinto che le particolarita’ delle cantine tufacee possono rappresentare un percorso culturale ‘sui generis’ che potra’ attirare flussi turistici regionali e nazionali”.
Ad introdurre i lavori e’ stato il professor Raffaele Simone, direttore del Museo di Castelvenere, che ha illustrato il progetto di valorizzazione che si intende portare avanti nel borgo medievale “dove oltre alle cantine tufacee, che ospitano i produttori di vino, e’ possibile creare attivita’, esposizioni e laboratori dell’artigianato locale”.
A concludere i lavori, coordinati dal presidente del consiglio comunale Paolo Malatesta, e’ stato il sindaco Alessandro Di Santo, il quale, nel ribadire l’importanza dei suggerimenti venuti dall’incontro-studio da parte dei relatori, ha annunciato “la volonta’ dell’amministrazione comunale di agevolare la creazione di una struttura dedita alla realizzazione di almeno due ristoranti tipici nel borgo medievale e alla creazione di una rete organizzata per l’albergo diffuso”.