Medio Calore
Ceppaloni, ‘sono da ritirare quattro delibere del 2009 del consiglio comunale’

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“Le conclusioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – con cui si è espresso, su parere del Ministero dell’Interno, con proprio decreto del 14 settembre 2011, notificato il giorno 4 gennaio scorso – in merito al ricorso presentato dal Presidente dell’Ass. Gabbiano Onlus Massimo Donisi, sono chiare ed inequivocabili: le delibere del Consiglio Comunale di Ceppaloni (Benevento) n° 5, 6, 7 ed 8 del 7 febbraio 2009 vanno annullate insieme a tutti gli atti conseguenziali”, scrive in una nota appunto l’Associazione Il Gabbiano.
“La controversia riguarda le modalità di costituzione delle Consulte Comunali. Questo Decreto è una pietra miliare per lo sviluppo della Concertazione Negoziale Sociale: con gli effetti prodotti dal su citato Decreto Presidenziale si potrebbero spalancare le porte alla partecipazione popolare e alla trasparenza amministrativa in modo autonomo e non vincolata alla politica. Una vera Rivoluzione istituzionale ! Cosa non da poco per questi periodi di confusione e smarrimento politico, dopo i clamorosi fallimenti sanciti dalla costituzione del governo “Monti”. L’ostinatezza e la chiusura , da parte del Consiglio Comunale di Ceppaloni , sono stati totali e apertamente ostili ai disposti statuari , caratterizzati da ben due elusivi e diversi modi di elezione dei membri delle consulte , entrambi censurati dal Presidente della Repubblica , il quale ha accolto in toto anche le considerazioni relative al presunto eccesso di potere perpetrato dal Consiglio Comunale. Ceppaloni , ancora una volta si conferma laboratorio di idee e di proposte politiche che fanno assurgere ad avanguardia democratica e riformista l’intera comunità”.
Così commenta Massimo Donisi Presidente dell’Ass. Gabbiano :“ L’epilogo della controversia che si è sviluppata in un serrato confronto , sulla materia statuaria ed essenziale della comunità Ceppalonese e che ha visto quale arbitro la prima carica dello stato , richiede affinchè si fatta salva l’onorabilità della buona fede del Consiglio Comunale stesso e del Sindaco , un contestuale e pronto passo indietro. “ Conclude quindi: “ Ogni altra soluzione è impraticabile , non penso e non posso credere che il Sindaco ed il Consiglio Comunale abbiano deliberatamente votato contro i principi stabiliti dal nostro statuto comunale “.