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Provincia di Benevento

Dimensionamento, ‘speriamo prevalga la logica della funzionalità’

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Su iniziativa della Provincia di Benevento, la Villa dei papi di Benevento ha ospitato stamani gli “Stati generali della Scuola Provinciale” alla presenza dell’assessore regionale alla pubblica istruzione Caterina Miraglia, del presidente Aniello Cimitile, dei parlamentari Costantino Boffa, Mario Pepe, Cosimo Izzo ed Erminia Mazzoni, di dirigenti, docenti, rappresentanti sindacali, e sindaci che si sono confrontati sull’applicazione della Riforma Gelmini, delle politiche di dimensionamento scolastico e di edilizia scolastica. L’iniziativa, organizzata dall’Assessorato all’Istruzione diretto da Annachiara Palmieri, rientra nel progetto “Sannio Sity – Sannio sviluppo innovazione e tecnologie”, seminari tematici di approfondimento e di confronto per l’innovazione, la competitività e lo sviluppo del territorio provinciale, lanciati nel 2009 dal presidente Cimitile.

Ed è stato proprio Cimitile ad avviare i lavori di questa mattina, coordinati dal giornalista Billy Nuzzolillo. Rivolgendo il suo saluto ai rappresentanti del mondo della scuola presenti in sala, il presidente della Provincia ha evidenziato che nell’ultimo decennio l’Italia ha fatto numerosi passi indietro per ciò che riguarda l’offerta formativa: “In Europa l’investimento statale nella scuola è arrivato a percentuali del 5% mentre l’Italia è al di sotto della media andandosi a classificare addirittura al 29esimo posto tra i Paesi Ocse. Ancora peggiore è la situazione della spesa pro capite per studente. In Italia è cresciuta soltanto del 6% mentre negli altri Paesi Ocse è del 34%. Negativa anche la condizione dei nostri docenti. La loro retribuzione, invece di crescere, è diminuita dell’1%. Questi dati ci dicono che non sono stati raggiunti gli obiettivi che ci eravamo prefissi per rendere competitiva l’Italia attraverso il potenziamento del sistema dell’istruzione. Siamo consapevoli che la conoscenza è un fattore di crescita individuale e collettiva ma poi non riusciamo a tradurre tutto ciò in atti concreti”.

Cimitile ha poi fatto riferimento agli ultimi provvedimenti governativi relativi alla scuola: “In tempi di vacche magre dobbiamo fare i conti con un processo di ottimizzazione delle strutture e delle risorse. Ciò però non significa accettare interventi legislativi di largo respiro che poi hanno soltanto l’obiettivo di non superare limiti finanziari ben precisi. I tagli indiscriminati non rendono il Paese competitivo e le conseguenze di questa situazione le stiamo avvertendo anche nel Sannio. Siamo preoccupati per l’accorpamento di alcuni Istituti perché non vorremmo che prevalga la logica dei numeri piuttosto che la funzionalità organizzativa”. Nel chiudere il suo intervento, il presidente ha ricordato che la Regione Campania ha prorogato la scadenza per la presentazione del nuovo piano di dimensionamento scolastico e si è augurato che in questo lasso di tempo si possano superare alcuni limiti di impostazione.

Ha preso poi la parola il prof. Filippo Bencardino, rettore dell’Università degli studi del Sannio. “L’università è interessata alle evoluzioni della scuola perché esiste una filiera formativa – ha detto Bencardino -. Attualmente il mondo della scuola e dell’università stanno vivendo gli stessi problemi. C’è innanzitutto una iper-legislazione con la conseguenza che si vive nell’incertezza formativa continua. Bisogna poi fare i conti con una riorganizzazione della rete scolastica che preoccupa sicuramente per i riflessi sull’azione pedagogica ma anche sulla tenuta dei servizi sui territori. Molto spesso, infatti, non ci accorgiamo che stiamo agevolando la desertificazione sociale e depauperando un patrimonio edilizio e urbanistico nei comuni. Accanto a ciò, c’è la difficoltà derivante dai tagli: non c’è una politica per il sistema formativo ma soltanto un intervento nell’immediato per limitare la spesa”.

Il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Benevento, Angelo Francesco Marcucci, ha dichiarato che la scuola, specularmente ad altri settori, sta vivendo una situazione delicatissima a causa di tagli che si sono determinati per i problemi della finanza pubblica. Nonostante ciò, è stato fatto un lavoro nell’interesse del territorio soprattutto con un’attenzione specifica alla situazione di funzionalità delle scuole e alla difesa dell’occupazione. E’ stata data una prima risposta alle richieste del mondo dei precari grazie all’aiuto della Provincia e delle organizzazioni sindacali. Seppur in un clima di incertezze, ha assicurato infine il Provveditore, le scuole hanno operato al meglio non facendo pesare sull’attività didattica le ristrettezze economiche e le difficoltà di organizzazione interna.

Si è poi entrati nel vivo del dibattito con l’intervento dei rappresentanti dei sindacati della scuola: Anna Maria Santoro (Segretario nazionale FLC – CGIL), Massimo Di Menna (Segretario nazionale UIL Scuola), Rosa Mongillo (Segretario nazionale CISL), Fabrizio Reberscech (Responsabile nazionale Centro Studi GILDA), Roberto Romito (Associazione nazionale Presidi – CIDA), Daniela Basile (Rappresentante Comitato Insegnanti Precari sanniti) oltre a Jonatan Casucci, neo presidente della Consulta provinciale degli Studenti.

A tirare le fila della discussione è stata l’assessore provinciale all’Istruzione, Annachiara Palmieri, che ha spiegato i motivi dell’iniziativa odierna: “Quest’anno la scuola ha assistito a mutamenti importanti che hanno rivoluzionato lo scenario che avevamo davanti. Eravamo preparati a compiere l’ennesimo piano di dimensionamento ma i provvedimenti adottati da agosto ad oggi ci hanno confuso le idee. Questa giornata di riflessione è perciò utile per avere punti fermi ed arrivare più consapevoli alle scelte future. Il quadro è preoccupante: si continuano a tagliare le risorse e, nel contempo, diminuisce la qualità degli studenti. Assistiamo al fenomeno della fuga dei cervelli che interessa soprattutto il Mezzogiorno con ricadute negative sulla crescita economica. Gli studenti che riescono ad arrivare a livelli di eccellenza decidono di andare all’estero dove portano avanti la propria ricerca a disposizione delle imprese”. “Attualmente – ha continuato l’assessore Palmieri – c’è un’assenza totale di iniziativa sulle politiche educative per i tagli orizzontali decisi dal Governo. Il dato locale poi è sconvolgente perché, secondo la direttiva ministeriale, la provincia di Benevento dovrebbe perdere 24 dirigenze con altri tagli a cascata. Davanti a queste cifre si resta senza parole perché viene infranto il principio dell’autonomia locale previsto dalla Costituzione italiana. Chiediamo il rispetto dei ruoli e delle funzioni. Soltanto le amministrazioni periferiche possono rispondere alle esigenze specifiche del territorio così come abbiamo fatto noi con provvedimenti sui precari, sull’educazione e sull’edilizia. E’ un’operazione di resistenza che non sappiamo fino a quando riusciremo a portare avanti”. Palmieri, infine, ha chiesto all’assessore regionale Miraglia di consentire alla provincia di Benevento un piano di dimensionamento che tenga conto delle peculiarità del territorio, tenendo conto che il Sannio ha già dato in termini di razionalizzazione a differenza di altre province della Campania.

E’ stato poi il turno dell’assessore Miraglia che ha dato la sua disponibilità ad accogliere le proposte che verranno dal Sannio: “In Regione Campania stiamo portando avanti una politica di dialogo in quanto la scuola non deve risentire delle scelte politiche. Siamo in un momento di delicatezza economica: da qui bisogna partire per costruire un percorso virtuoso con l’augurio che arrivino momenti migliori. La proroga al 15novembre per il nuovo piano di dimensionamento è dovuta alla contestazione che sta portando avanti il presidente Caldoro in quanto in ambito nazionale siamo la Regione più penalizzata. Al di là di Benevento, le altre province non hanno mai provveduto al dimensionamento. Siamo davanti a un taglio imbarazzante e ciò significa che qualcosa non ha funzionato. Non possiamo però disattendere questi impegni seppur vogliamo venire incontro alle esigenze particolari. Proprio per questo abbiamo concepito linee guida flessibili. Contiamo di fare leva sulle premialità che ci verranno date dal Ministero e che saranno utilizzate per il potenziamento del sistema formativo”.

Gli Stati generali si sono conclusi con una tavola rotonda aperta ai rappresentanti delle forze sociali, politiche ed istituzionali. Hanno preso la parola l’eurodeputata Erminia Mazzoni e il senatore Cosimo Izzo. I deputati Costantino Boffa e Mario Pepe, invece, sono stati costretti ad allontanarsi per altri impegni istituzionali concomitanti. L’on.le Mazzoni ha dichiarato di condividere “l’appello alla concertazione e alla partecipazione in quanto esprime una dimensione di lavoro politico che ho sempre auspicato. Bisogna valorizzare l’unicità dei territori quando vanno operate delle scelte. L’interesse comune è preservare il territorio seppur nel rispetto delle differenze di approccio e di visione. L’Italia, rispetto al resto dell’Europa, non brilla e quindi il sistema formativo ha certamente bisogno di un intervento”.

Il sen. Izzo ha sottolineato che l’opposizione di centrodestra alla Provincia ha dimostrato senso di responsabilità sulle politiche scolastiche e ha poi chiesto alla Regione Campania di farsi carico delle esigenze del Sannio che ha caratteristiche geografiche particolari rispetto al resto del territorio campano.

 

 

 

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