Provincia di Benevento
Assessorato alla cultura della Provincia, uffici trasferiti in piazza Matteotti

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Gli Uffici dell’assessorato alla cultura della Provincia di Benevento si sono trasferiti in piazza Giacomo Matteotti (piazza Santa Sofia). E’ quanto ha reso noto Pierina Martinelli, dirigente del Settore.
Gli Uffici, che fino a qualche giorno fa si trovavano in via XXV Luglio, sono stati di fatto accorpati a quelli del Museo del Sannio, prestigioso Istituto culturale dell’ente, accanto alla Chiesa e al Chiostro di Santa Sofia.
“Il trasloco, ha precisato la Dirigente, rientra nel contesto di un piano, approvato dalla Giunta presieduta dal prof. Aniello Cimitile ed inserito nella manovra di Bilancio per l’anno in corso, finalizzato alla razionalizzazione ed ottimizzazione del patrimonio pubblico dell’ente per risparmiare risorse economiche”.
Nel commentare l’avvenuto trasferimento degli Uffici del Settore cultura, l’assessore provinciale, Carlo Falato, ha rilevato “che l’accorpamento nell’area del Museo del Sannio rientra anche negli sforzi, coordinati con la Curia Arcivescovile, il Comune, la Prefettura e le Soprintendenze ai beni archeologici e ai beni artistici, finalizzati a potenziare i servizi per la valorizzazione della Chiesa di Santa Sofia, Patrimonio Unesco. Con l’acquisto, deciso mesi addietro, di un immobile che affaccia sulla piazza, ha ricordato Falato, la Provincia aveva già voluto dotare di più ampi spazi espositivi il Museo del Sannio, obiettivo che è stato pienamente raggiunto, come ha dimostrato il successo ottenuto nei mesi scorsi dalla bellissima Mostra “Sannio e Barocco”, che inaugurava ufficialmente le nuove Sale, dislocate al primo piano dell’immobile. La Provincia sta ora eseguendo, ha ricordato l’assessore, ulteriori lavori per la ristrutturazione di spazi dello stesso immobile sul fronte piazza: questo intervento, unitamente alla presenza nell’area anche del personale del Settore cultura, ha concluso Falato, non potrà che supportare il lavoro congiunto delle Istituzioni a favore della migliore pubblica fruizione per la Chiesa voluta dal principe longobardo Arechi”.