Sindacati
Chissà, forse è fesso chi sciopera. Perché è una mobilitazione con un costo…

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Magari non è in discussione il merito, ma qualche parola sul metodo va spesa…
Cisl e Uil stamani a Benevento hanno dapprima posto un presidio dinanzi alla Prefettura, poi avuto un colloquio con il prefetto Mazza stesso. Sul tappeto i temi della manovra governativa da emendare, a detta dei sindacati. “Continua la nostra battaglia”, hanno scritto i segretari in una nota diffusa alla stampa.
Una battaglia che, riteniamo, sia la stessa della Cgil e dei sindacati di base che – ovviamente con tanti distinguo per evitare possibili assimilazioni – hanno comunque proclamato una giornata di sciopero generale per martedì 6 settembre.
Obiettivo identico, allora, ma – scrivono ancora Cisl e Uil del Sannio – perseguibile, per loro, attraverso “una mobilitazione intelligente, senza nessun costo per i lavoratori”. Come quella di stamani: colloqui col Prefetto.
La storia del sindacalismo è anche la storia del nostro Paese ed il sindacalismo nelle sue battaglie, appunto, superata la fase del dialogo, della concertazione (inesistente in questo caso, perché la manovra si è realizzata), ricorre ad un espediente – se ne trova traccia anche nella Costituzione… – che risponde al nome di sciopero. Non un’arma impropria, ma un diritto. E lo sciopero è anche sacrificio, economico (un giorno di paga in meno, per farla breve). Insomma, una mobilitazione con un costo per i lavoratori, che appaiono agli occhi altrui quasi come poveri fessi…