POLITICA
Privilegi di casta o esigenze del territorio, il dilemma della politica sannita
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Apriti cielo. Il silenzio dei villeggianti si è trasformato in un profluvio di dichiarazioni. Basta toccare il ‘local” e le rendite di posizione elettorali e tutti saltano su come pizzicati da una zanzara (è estate). Così sta accadendo con l’attuale fase di commenti alla manovra anticrisi del Governo varata ieri ed alla paventata soppressione della Provincia di Benevento, e – ma molto più marginalmente – di nove comuni sanniti al di sotto dei 1.000 abitanti.
Una piccola premessa: i contenuti tecnici del provvedimento ‘made’ in Tremonti ancora non sono stati illustrati nella loro interezza, e dunque un po’ di prudenza si impone. Ma questo dato evidente comunque c’è, ed alimenta il dibattito. A proposito: la politica è strana, nei suoi risvolti. Aperture alla manovra vengono da Di Pietro e Idv per via del contenuto appunto di riduzione dei costi della politica e della lievitata tassazione dei capital gains, oltre al contributo di solidarietà; chiusura netta da parte di altra opposizione, Pd-Casini-Fli; è ondivago invece l’atteggiamento del Pdl, che dopo l’inciucio parlamentare (col Pd) che ha bloccato l’abolizione delle province poco tempo fa, ora si trova giocoforza dall’altra parte della barricata, ed al fianco di Di Pietro sul tema.
Scacchiere nazionale a parte, veniamo al Sannio. Non scompare la provincia, ma scomparirebbe (condizionale d’obbligo) la Provincia intesa come ente. Di qui il collegamento diretto con il risparmio, ovvero l’abbattimento dei costi della politica. Che è tema su cui le sensibilità dei cittadini-elettori giocano un ruolo che va a contrapporsi con nettezza alle dichiarazioni meramente politiche di queste ore. Tutto si tiene – nei commenti dei nostri attori istituzionali – in un quadro di rispetto di territorialità, cultura, tradizione, storia, politica dell’area geografica in questione. Quadro che in tutta onestà non può essere messo sotto esame perché rispondente al vero.
Ma provate a spiegare al cittadino/elettore che (ferme restanti le spiegazioni a venire di Tremonti):
si ridurrebbero le poltrone
si ridurrebbero le provvidenze
si ridurrebbero i privilegi
si ridurrebbe l’indotto (incarichi e compagnia bella)
si ridurrebbero le agenzie partecipate
si ridurrebbero le nomine negli enti strumentali
si ridurrebbero le short list
si ridurrebbero… ad libitum
La politica sannita ha, allora, il compito di spiegare come si contemperano questi due fattori:
se i commenti non siano improntati soltanto ad una semplice conservazione di privilegi di casta;
se gli stessi commenti non siano motivati da esigenze reali della popolazione, specificando quali.