CULTURA
Il grande cinema italiano: arriva ‘Io non ho paura’

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Otto anni fa suscitò consensi quasi unanimi tra critica e pubblico, lunedì sera (inizio ore 22) animerà la serata dei cinefili suessolani e caudini: parliamo di Io non ho paura (2003), il film che Gabriele Salvatores trasse dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, quarto appuntamento della rassegna Una lunga estate calda, curata dal critico e giornalista Mario Tirino per il Bistrot Caffè Letterario di Arienzo, a cavallo fra Valle Caudina e di Suessola.
La pellicola narra di Michele, bambino di un piccolo borgo meridionale, che, in una caldissima estate, scopre in una isolata campagna un buco all’interno del quale giace un suo coetaneo spaventato dai raggi solari e da ogni contatto umano. Per Michele sarà l’inizio di un amaro percorso che gli consentirà di scoprire inedite ed oscure verità sui propri genitori, sul mondo degli adulti, sull’avidità e la ferocia della società.
Fotografato in maniera eccellente dallo storico collaboratore di Salvatores Italo Petriccione e musicato da Ezio Bosso e Pepo Scherman, Io non ho paura ha vinto un David di Donatello ed è stato candidato al premio Oscar come "miglior film straniero".
Il piccolo protagonista Giuseppe Cristiano è qui alla prima interpretazione, a cui è seguita un’altra breve apparizione in Come Dio comanda (2008), altro film di Salvatores tratto da un volume di Ammaniti.
Io non ho paura è stato girato a Foggiano, frazione rurale di Melfi, tra le perle della Basilicata.
Queste e altre curiosità saranno sciorinate nella presentazione del curatore, che precederà la proiezione al Bistrot. L’opera di Salvatores segue il fil rouge della rassegna, ovvero l’estate come territorio di scoperta, ri-costruzione e riconfigurazione della propria identità e del proprio posto nel mondo.