POLITICA
Rifiuti, criticità nel Sannio ed altri silenzi (Idv e sinistra)
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E’ quel piglio decisionista che evidentemente la gente di Napoli voleva, e perciò gli ha accordato la fiducia alle ultime amministrative. Luigi De Magistris, ex magistrato, europarlamentare dell’Italia dei Valori ora primo cittadino del capoluogo partenopeo (senza però dimenticare il suo assessore Tommaso Sodano, già parlamentare, di estrazione ‘movimentista’ poi legato anche a Rifondazione) stretto nella tenaglia avversa Governo-Regione, è assurto ad un ruolo primario in questi giorni per le sue modalità nell’affrontare la drammatica emergenza rifiuti che ha coinvolto la sua città. E la catena delle responsabilità sollecitata da De Magistris in maniera netta, ha prodotto quell’ordinanza del presidente della Regione Caldoro della quale in Irpinia, Terra di Lavoro e Sannio hanno messo subito in discussione l’opportunità. De Magistris agisce dalla parte dei suoi concittadini, ottiene e può vantare risultati.
Spostiamo l’asse della discussione sul Sannio. Dei silenzi del centrodestra parliamo a parte, delle dichiarazioni contro la ritenuta irresponsabilità dell’ente regione abbiamo dato conto, ma ancora qualcosa manca all’appello. Il motivo di fondo è identico alla valutazione sul tacere appena ricordato: la chiarezza. Interessa, all’opinione pubblica, sapere cosa ne pensano le organizzazioni, irregimentate in partiti o sciolte in movimenti, di quell’area della sinistra che – a vario titolo – si riconosce nella coalizione che esprime De Magistris; interessa sapere come l’Italia dei Valori qui nel Sannio, partito che esprime un assessore (Pacifico) in quell’ente provincia dal quale Cimitile ed Aceto hanno tuonato contro l’ordinanza di Caldoro ed indirettamente contro chi amministra Partenope, valuti quel piglio di De Magistris. Non si tratta di sollecitare acritiche parzialità, ma sostanziali atteggiamenti che facciano emergere consapevolezze in chi ascolterà (se ci saranno) i richiesti giudizi.