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POLITICA

‘Referendum, i motivi per quattro Sì’

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“Il 12 e 13 giugno dobbiamo votare SI a tutti i referendum per evitare la privatizzazione dell’acqua, – scrive Gianpiero Marrone, Responsabile Provinciale PD, Dipartimento Infrastrutture e Trasporti, Territorio ed Energia -. sfuggire all’aumento della bolletta dell’acqua, scongiurare il ritorno al nucleare e cancellare il legittimo impedimento come è nella forma attuale. In particolare mi voglio soffermare sui quesiti che riguardano l’acqua e il nucleare.

 

Votando SI al quesito numero 1, scheda rossa, abroghiamo l’art. 23-bis del D.L. 25 giu­gno 2008 n. 112 così come modificato dall’art. 15 del D.L. 25 set­tem­bre 2009, n. 135 (Decreto Ronchi). Le leggi suddette stabiliscono che la gestione degli acquedotti deve essere affidata, in via ordinaria, integralmente ad imprenditori o società private, a società miste pubblico-privato, con la quota privata superiore al 40%; nel caso di società mista quotata in borsa, la quota del socio pubblico entro il 2015 non deve superare il 30%. Dobbiamo votare SI perché viceversa ci sarà la privatizzazione della gestione dell’acqua. Infatti il privato lo si dovrà individuare con una gara pubblica, con elevata probabilità che il servizio sarà aggiudicato alle multinazionali dell’acqua che, nel caso di società mista, nel giro di pochi anni, dovranno avere la maggioranza rispetto al socio pubblico.

 

Votando SI al quesito numero 2, scheda gialla, abro­ghiamo il comma 1, dell’art. 154 del D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, che prevede che la Tariffa del Servizio Idrico Integrato deve coprire integralmente i costi di investimento e di esercizio. E’ quindi evidente che se rimane la legge attuale, i privati gestori del servizio idrico aumenteranno la tariffa e quindi le bollette dell’acqua per raggiungere il loro legittimo profitto. Dobbiamo votare SI per evitare il sicuro aumento della bolletta. Il Partito Democratico ha già presentato una proposta di legge sull’acqua pubblica che, tra l’altro, prevede la proprietà pubblica di acquedotti, fognature, depuratori; istituisce l’Autorità Nazionale di regolazione del servizio idrico che garantisce tariffe congrue e premia i cittadini che usano l’acqua in modo responsabile e penalizza chi la spreca.

 

Votando SI al quesito numero 3, scheda grigia, abroghiamo il comma 1, let­tera d, dell’art. 23-bis del D.L. 25 giu­gno 2008 n. 112, il quale stabilisce che nel territorio na­zio­nale si possono realizzare im­pianti di pro­du­zione di energia nucleare. Questo quesito è sicuramente il più importante perché ad esso sono correlati rischi gravi per la salute dell’uomo e più in generale per il futuro delle nuove generazioni. E’ necessario votare SI perché le centrali nucleari non sono sicure e ciò è testimoniato dagli incidenti di Fukushima e Chernobyl. L’Italia, e il Sannio in particolare, sono a forte rischio sismico e quindi aumenta la probabilità di incidenti, i quali, comportano la morte immediata o nel tempo degli uomini e danni irreversibili all’ambiente. Inoltre per la costruzione delle centrali e per la loro piena efficienza ci vogliono molti anni e troppi soldi, cosa incompatibile con questo periodo di crisi.

 

Dobbiamo votare SI e pretendere che si investa nelle fonti di energia rinnovabili come il fotovoltaico, l’eolico, il geotermico. E’ necessario migliorare la rete di distribuzione dell’energia elettrica per evitare le perdite durante il trasporto. A ciò si devono affiancare politiche concrete per il risparmio energetico come ad esempio le illuminazioni pubbliche a led e le case a consumo zero, che hanno cioè la capacità di essere completamente autosufficienti energeticamente, consumano quanto producono”.

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