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‘Popolazione studentesca laureata, dato stagnante’
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“I giovani italiani, di età compresa tra i 25 e i 34 anni, – scrive in una nota diffusa alla stampa l’ex consigliere comunale di Benevento Giovanni Zarro – rappresentano i laureati solo il 20% del totale. La media dei paesi Ocse è pari al 35% (il 24% in Germania, il 38 nel Regno Unito, il 41 in Francia, il 42 negli Stati Uniti, il 55 in Giappone). Il dato è stato diffuso dal consorzio Almalaurea, sulla scorta di un’ampia rilevazione nazionale che ha interessato 192.358 laureati; e cioè 110.257 con laurea di primo livello, 53.180 con laurea specialistica/magistrale e 15.291 con laurea a ciclo unico. La notizia è brutta perché la fascia di età 30-34 anni, è strategica per realizzare la società della conoscenza e per competere a livello globale! Per crescere e progredire come gli altri! Come i tedeschi, gli inglesi, i francesi!
A ben vedere la notizia non è solo brutta, è bruttissima! La Commissione Europea ha individuato, per tutti i Paesi Europei, “come meta da raggiungere entro il 2020”, la percentuale pari al 40% di laureati nella fascia di popolazione tra i 30-40 anni. All’atto l’obbiettivo è già stato raggiunto da quasi la metà dei paesi dell’Unione Europea. E’ bruttissima perché la stessa Almalaurea evidenzia una contrazione delle nuove iscrizioni. Negli ultimi sette anni si sono ridotte del 13%. Inoltre, fra il 2004 e il 2009, la presenza di laureati in Italia è cresciuta solo del 3%; dal 16 al 19 %”. Conservando questi ritmi, l’Italia, per raggiungere la percentuale del 40%, fissata dall’Unione, avrebbe bisogno non di otto, nove anni, quanti ne servano per traguardare il 2020 bensì, ancora, di circa 35 anni; cioè circa 27 in più! C’è una notizia bella tra tanto grigiore? Si! Ce la forniscono le donne! Aumenta la percentuale di donne che conseguono il titolo: oggi rappresentano oltre il 60% del complesso dei laureati italiani!”.