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CULTURA

‘Un lavoro sul recupero dell’identità delle nostre terre’

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    Nel chiostro della chiesa di San Francesco a Benevento, nell’ambito della seconda edizione del “Festival del libro e dell’informazione locale” organizzata dall’Ept sannita, è stato presentato ieri sera, il libro: “La religione del popolo. Riti, feste e devozioni in Campania…e non solo” (Aesse Stampa), curato dal giornalista Bruno Menna. Un’esplorazione del sentimento devozionale tra tradizioni, storia, leggende e misticismo che esalta le comunità e i territori, l’orgoglio dell’appartenenza e il vissuto identitario.

     

    All’evento, curato dall’associazione CentroCittà, hanno preso parte il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, il direttore dell’Istituto “Redemptor hominis”, monsignor Pasquale Maria Mainolfi, l’assessore provinciale alla cultura Carlo Falato e l’autore del volume.

     

    Primo a prendere la parola, è stato il presidente Lucarelli che, nel suo lungo intervento, ha sottolineato come il libro possa essere comparato a “un’interessante enciclopedia utile alla conoscenza della storia, della religione e della cultura popolare della nostra regione”.

     

    A seguire, l’intervento di Carlo Falato che ha poi asserito: “Questo volume consegna alle generazioni future un importante patrimonio culturale, ove storia e tradizioni sono state “fotografate” nella loro realtà. Attraverso le tante storie e leggende narrate e grazie alle bellissime illustrazioni, è stata ricostruita in maniera magistrale la storia religiosa del popolo sannita e non solo! E’ doveroso e necessario – ha poi concluso Falato – valorizzare e recuperare le diverse identità dei tanti paesi che costellano la nostra provincia e lavorare in maniera sinergica con le istituzioni tutte, onde farne volano per un turismo che possa essere di tipo religioso e rurale allo stesso tempo”. Quindi, è stata la volta di monsignor Mainolfi che ha attenzionato la platea sugli aspetti più strettamente teologali e sugli scopi inerenti la pubblicazione ed anche sull’importanza della cultura nella società moderna in quanto: “Senza cultura non c’è libertà!”. Di seguito ha ricordato come non ci sia paese sannita che non abbia la propria tradizione religiosa ed il proprio santo cui esso sia devoto ed in questo senso ha encomiato l’autore “per aver dato vita sapientemente a questa antologia che rende il Sannio protagonista nel panorama religioso sannita, senza scordare che la stessa città di Benevento in passato è stata anch’essa: “patria di una moltitudine di illustri santi e testimoni di fede”.

     

    Infine, l’intervento dell’autore che, dopo aver spiegato in maniera minuziosa le diversi parti di cui è composto il volume, da cosa egli ha tratto ispirazione ed il percorso seguito per portare a compimento la pubblicazione, ha poi dichiarato: “Questo libro è un piccolo omaggio alla nostra provincia ed alla nostra regione; un viaggio nel nostro sentimento popolare tra tradizioni, storia, leggende, misticismo, ma anche stretta attualità”. Poi, continuando ad illustrarne le parti salienti, ha indugiato nella descrizione dei capitoli più importanti del libro, tra i quali spiccano: quello riguardante il culto della Madonna delle Grazie; quello sulla festa “beneventana” per san Gennaro, quello dedicato a papa Orsini (Benedetto XIII) e alla figura mistica di suor Raffaelina Borruto. Spazio naturalmente anche ai riti settennali di Guardia Sanframondi e al notevole impulso che esercitano sulla comunità sannita e regionale Sant’Agata de’ Goti, con il culto per sant’Alfonso, Foglianise che dedica a san Rocco la prestigiosa festa del grano, Pietrelcina, non solo per la figura di Padre Pio, ma anche per la forte devozione per la Madonna della Libera, comune a tanti centri della provincia sannita.

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