POLITICA
‘L’Europa e il rischio di implosione: riscoprire le identità nazionali per ritrovare la dimensione di Lisbona’

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Quaranta giovani eccellenze del mezzogiorno a confronto sul tema dell’Europa che (non) c’è.
Parte con lo sguardo diritto all’Europa, la seconda edizione della spring school 2011, il corso di alta formazione politica, promosso dal gruppo del PPE e dalla Fondazione Magna Carta e diretto dall’on. Erminia Mazzoni.
Dopo le prime lezioni frontali, caratterizzate da una metodologia spiccatamente accademica, spazio ai lavori delle plenarie, con la partecipazione di politici e giornalisti.
Ad ospitate il primo dibattito, moderato da Massimo Martinelli de Il Messaggero, l’azienda Strega Alberti di Benevento che inaugura il binomio saperi/saperi, realizzato in partnership con le eccellenze dell’imprenditoria del Sannio.
Dal sogno di Spinelli, alla farraginosa strategia di regolamentazione dell’attuale emergenza immigrazione, l’Europa unita delle grandi aspettative e dalle complesse strutturazioni, funge da traccia al dibattito trasversale al quale questo pomeriggio hanno preso parte l’On. Roberta Angelilli (vicepresidente del Parlamento Europeo), il sen. Nicola Latorre (Vicepresidente Pd al Senato), il sen. Gaetano Quaglieriello (Vicepresidente Pdl al Senato), l’on. Erminia Mazzoni (Presidente della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo).
Nella complessa geografia delle direttive europee, l’Unione, concordano i relatori, rischia di mostrare il suo lato vulnerabile: troppe frizioni, poche (effettive) sinergie.
Scosse di assestamento per Erminia Mazzoni, sconfessione di una linea di governace per Nicola Latorre, le ultime emergenze influiscono di fatto sul processo di integrazione europea. L’Italia, per la Vicepresidente del Parlamento Europeo, Roberta Angelilli, non aveva strada altra da quella intrapresa.
L’Europa delle due storie, rinata sulle macerie del muro di Berlino, rimarca Gaetano Quagliariello, ha sete di identità.
Meno unita e più utopica, questa complicata Europa resiste alle spallate e cerca la sua exit strategy per eludere il rischio di implosione.
Vizi di forma o questione politica? Problema da cui difendersi o strumento improprio di rivendicazioni partitiche? La nuova immigrazione, al netto delle polemiche di questi giorni, ritorna con evidenza. Anche nell’ambito di quella che si propone come la prima Scuola di formazione politica, specificamente dedicata alla dissertazione bipartisan in chiave europea.
"Al confuso vociare di certa politica – sottolinea la Presidente Mazzoni – dobbiamo rispondere offrendo opportunità. Lo spazio di confronto della Scuola di formazione, ispirato ai temi di stretta attualità, si impreziosisce di voci autorevoli, diverse per ispirazione ideologica, unite nella volontà di ristabilire una interlocuzione positiva con le nuove generazioni".
Domani, i lavori aprono sullo “Spazio giuridico europeo di libertà, sicurezza e giustizia". Nel pomeriggio la tavola rotonda "Cittadinanza tra tutele e prospettive", ospitata dal Pastificio Rummo.