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Salute

Medici, arrivano le ricette on line

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Sa ForumPA (http://saperi.forumpa.it) si apprende che non c’è “neanche il tempo di digerire l’impatto dei certificati on line ed ecco che per i medici di famiglia si profila all’orizzonte un’altra incombenza telematica, quello della trasmissione dei dati ricavati dalle ricette.
Dal ministero delle Finanze è infatti arrivato il decreto che chiude la fase sperimentale e fissa il calendario per l’avvio della fase a regime delle procedure previste dal Dpcm 26 marzo 2008. Nove le regioni in elenco, con le rimanenti a seguire secondo un’agenda da fissare in un secondo decreto: la prima a partire sarà la Val d’Aosta, dal 1° aprile, poi l’Emilia-Romagna, dal 1° maggio, quindi Abruzzo, Campania, Molise e Piemonte dal 1° luglio, Calabria e Liguria da settembre e infine la Basilicata dal 1° ottobre.
Che cosa devono aspettarsi i medici di medicina generale di queste regioni? Non la ricetta on line, come erroneamente scritto da alcuni giornali. Il Dpcm 26 marzo 2008, infatti, non tratta di digitalizzazione o di “dematerializzazione” delle prescrizioni, ma soltanto di invio dati: in sostanza, dalle date sopra indicate i medici di famiglia dovranno trasmettere al ministero delle Finanze (tramite Sac, Sistema di accoglienza centrale) un pacchetto di informazioni ricavato quotidianamente dalle ricette prescritte. Tale pacchetto, come prescrive il Dpcm già citato, comprende il codice fiscale dell’assistito, il codice della ricetta, il codice Icd9, i dati relativi alle eventuali esenzioni, le note Aifa, la prescrizione, il tipo di ricetta, la data di compilazione e l’indicazione del tipo di visita (ambulatoriale o domiciliare).
A parte questo invio dati, in sostanza, tutto resterà come prima e i pazienti continueranno a ricevere la vecchia ricetta cartacea.
I medici che non rispettano gli obblighi sanciti dal Dpcm del 2008 rischiano una decurtazione dell’1,15% del loro compenso convenzionale su base annua. «L’inadempienza» specifica il decreto delle Finanze pubblicato sabato «si intende verificata nel caso in cui le ricette prescritte e trasmesse telematicamente siano, su base mensile, inferiori all’80% del totale».

 

 

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