Provincia di Benevento
Cimitile: la protesta nel vero Sannio non è mai degenerata

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Piena e convinta solidarietà agli avvocati Emanuele e Pasquale Biondi e alle loro famiglie per l’inammissibile e vigliacca azione intimidatoria di cui sono stati fatto oggetto nei giorni scorsi, nonché sentita vicinanza alla CGIL di Benevento, per la quale lavorano i due professionisti, e al mondo sindacale locale sono state espresse dal presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile.
“Sono allarmato e, nello stesso tempo, rattristato – ha detto Cimitile alla stampa – per lo stillicidio di notizie di atti delinquenziali ed intimidatori ai danni di personalità politiche, amministratori locali ed, ora ultimi, di esponenti del mondo sindacale o comunque di operatori della tutela dei diritti dei lavoratori. Eppure risulta di tutta evidenza – ha aggiunto il presidente – che la stragrande maggioranza del popolo sannita e soprattutto dei lavoratori sanniti ripudia ogni forma di violenza e di prevaricazione. Pur nel bel mezzo di una devastante crisi sociale ed economica, che ormai da tre anni a questa parte sta cancellando posti di lavoro in tutti i settori e comparti, da quelli più tradizionali a quelli a più alto valore aggiunto di innovazione, e sta sopprimendo o tagliando servizi pubblici essenziali, la pur legittima protesta sindacale, ammessa dalla Costituzione quale irrinunciabile esercizio di democrazia e di partecipazione, non è degenerata in questa Provincia in atti di violenza specialmente ai danni delle persone e dei loro affetti più cari. Debbo anzi rimarcare che le manifestazioni di lotta sono sempre restate in questo territorio circoscritte nei limiti di un pur aspro confronto di posizioni e di idee. Sono convinto – ha proseguito il presidente – che questa linea di comportamento non sarà mai superata nel Sannio e sono altresì certo – ha concluso Cimitile – che gli avvocati Biondi, la stessa CGIL e le Organizzazioni Sindacali locali non rinunceranno mai a dare il loro indispensabile apporto per la tutela dei diritti dei lavoratori, secondo il dettato costituzionale e secondo l’imperativo etico che è alla base del loro agire quotidiano”.