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‘Se non ora, quando’, il 7 febbraio discussione sulla questione femminile

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Presso la Camera del Lavoro di Benevento si tenuto il Comitato Direttivo della CGIL con all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio preventivo, il documento della CGIL “rappresentanza e democrazia”, il federalismo fiscale.
“Dopo ampia discussione sui temi trattati – si legge in una nota – si è proceduto ad una analisi dettagliata, settore per settore, di come la crisi ha investito anche la nostra piccola Provincia. Nel settore metalmeccanico ovunque la situazione è divenuta sempre più delicata: i livelli di cassa integrazione sono quelli mai raggiunti in passato e l’indotto, come una grande reazione a catena, è logorato dalle condizioni difficili e dalle pretese di affermazione dell’accordo separato, che ha come risultato il venir meno delle tutele e dei diritti acquisiti. Il settore tessile in provincia di Benevento è scomparso del tutto, con un polo, quello di Airola, che vede in cassa integrazione più di 450 lavoratori. Servizi e distribuzione sono fortemente in crisi: si pensi al fallimento di Interspar, Alvi discount, alle chiusure di GS, ALCOTT, GEOX, Mandi. La sanità, ancora, con il blocco del turn-over per tutto il 2010 o l’ulteriore peso che va a gravare sulla già difficile situazione dei pensionati (anche gli esenti adesso pagano un ticket sotto forma di “quota di compartecipazione” sulla prescrizione). I trasporti, infine,con il ridimensionamento dei servizi in regione”.
“E c’è di più: – prosegue il sindacato – in un momento di massima debolezza delle classi lavoratrici, al fondo di questa crisi di dimensioni globali, il Governo ha pensato di dare l’assalto finale ai diritti e alle tutele del lavoro. Lo slogan è “deregolare” semplificando, la sua traduzione suona così : abbassare o eliminare del tutto i diritti fondamentali delle persone, dei lavoratori.
Dal libro bianco sul welfare, alle manovre sull’istruzione, al Piano per l’occupazione femminile, al quoziente familiare, persino il pacchetto anticrisi e l’innalzamento dell’età pensionabile hanno in loro una duplice filosofia: da un lato una concezione imperante nel centrodestra, familista, che poggia le proprie basi sulla divisione del lavoro e sulla presa d’atto che la partecipazione femminile al mercato del lavoro è un fattore indispensabile per garantire la sostenibilità economica delle famiglie e del nostro sistema economico.
I dati ci dicono che le donne la crisi la pagano più e peggio degli uomini, perché occupate in prevalenza in settori spesso non coperti da ammortizzatori, ed hanno in ogni caso retribuzioni più basse. I livelli di istruzione sono più alti, così come l’aspettativa professionale, ma il tasso di occupazione femminile rimane al di sotto della media europea e degli obiettivi di Lisbona attestandosi al 30.8% al sud, al 55,6% al nord ovest ed al 56.9% al nordest; aumenta al contempo il tasso di inoccupazione ed il tasso di inattività, si perde quindi persino la speranza.
La CGIL di Benevento allora propone e rilancia con forza la marcia per il lavoro, chiedendo a tutte le forze sociali, politiche ed istituzionali di aderire. Il 7 febbraio in Cgil si terrà una discussione sulla questione donne: ‘Se non ora quando’, campagna lanciata a livello nazionale per far presente agli Italiani ed al Premier che un’altra Italia c’è, è quella fatta da lavoratrici e lavoratori che tutte le mattine si alzano per andare a lavorare, a compiere il proprio dovere”.