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Isidea, dedichiamo il viale ferrovia ad Arechi

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Alla proposta di una nuova regione “dei due principati”, si è affiancata quella più recente e scalpitante del solo “principato di Salerno”. Da questa notizia di riscrittura della geografia del Paese parte la riflessione che Rito Martignetti, presidente di “Isidea” ha affodato agli organi di informazione.
“Il prossimo 1° febbraio la Cassazione deciderà in merito alla richiesta di “nuova regione” depositata da 59 comuni del salernitano, per un totale di quasi 430mila abitanti, 70mila più del quorum. Se tutto andrà bene, prima della fine del 2011 si farà il referendum propedeutico alla modifica in Parlamento e nel 2015 si svolgeranno le elezioni per il primo Consiglio regionale.
Il Principato è promosso da Edmondo Cirielli, presidente della provincia di Salerno (di cui verrà chiesta l’abolizione), e ad esso guardano anche gruppi che da anni puntano a staccarsi da Napoli.
Il parlamentare Cirielli ha promesso di intitolare la nuova regione al suo personaggio storico preferito, Arechi II, che, però, non diede mai vita ad un “fantomatico” principato salernitano.
Come ben sottolinea Tommaso Indelli, ricercatore presso l’Università di Salerno: “L’idea della nuova regione è pienamente legittima sotto il profilo giuridico e costituzionale (art. 132). Quelle che sembrano paradossali sono le pseudo-motivazioni di carattere ‘storico’: Arechi II non fornì alcun contributo alla nascita del Principato longobardo di Salerno nell’849, semplicemente perché era già morto da poco meno di un secolo. Arechi II fu certo principe, ma non di Salerno, semmai di Benevento, nell’anno 774 capitale politica dei Longobardi del Mezzogiorno.”
Questo è un felice momento per “ il ritorno dei longobardi ”, titolo di un lungo servizio che appare su “storia/in rete” (gennaio 2011), ma titolo già usato nel giugno 2007 da ISIDEA per sollecitare “la ricomposizione di un’identità territoriale, attrattiva di un turismo sostenibile di qualità”, in particolare attraverso la nascita di un Museo virtuale degli Exultet, l’adesione al progetto Unesco e la dedicazione di un corso cittadino ad Arechi II.
Scrive sul citato mensile Elena Percivaldi: ”A metà 2011 l’Unesco deciderà se inserire le vestigia longobarde in Italia nel Patrimonio dell’Umanità. Intanto in tutta Italia scoppia la longobardo-mania con scavi e mostre che illustrano la straordinaria cultura di un popolo barbaro ma non incivile, che ha lasciato una profonda influenza nella storia d’Italia, aprendo la grande stagione del Medioevo…L’appropriazione da parte leghista del mito longobardo dimentica l’apporto cospicuo dei Ducati di Spoleto e Benevento alla storia del Mezzogiorno italiano.”
L’autrice cita la nascita al nord della candidatura Unesco, condivisa successivamente da comuni della “Langobardia minor” tra i quali Benevento, cui tocca attualmente la presidenza dell’associazione creata dalla Rete seriale, che non include Salerno! Vista la carenza di eventi tematici collegati, che il mensile denuncia, ISIDEA riformula all’amministrazione ancora attiva la richiesta del cambio di denominazione, a costo zero, del Viale della ferrovia, sostituendo il “Principe di Napoli” (il vivente Vittorio Emanuele di Savoia) con il longobardo “Principe Arechi II”, toponomasticamente occultato in una piazza che tutti continuano a chiamare “Piazzetta Vari”.