Sindacati
‘Trasporti, la Provincia è colpevolmente inerte’

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Le segreterie provinciali di FILT-CGIL e FIT-CISL dopo la proclamazione dello sciopero regionale del 14 gennaio 2011 hanno scritto una lettera aperta sul tema, che pubblichiamo.
“Queste organizzazioni sindacali più volte hanno denunciato, sin dalla promulgazione della legge Finanziaria nazionale, il rischio di sfascio del comparto trasporti nella nostra regione, che compromette seriamente il diritto alla mobilità dei cittadini e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Se i provvedimenti presi hanno conseguenze serie per tutta la regione, per le zone interne avranno effetti devastanti per gli spostamenti delle persone e l’occupazione degli addetti. Dopo i tagli già effettuati a settembre e dicembre al servizio ferroviario, che ha colpito in special modo le zone interne, con delibera del 30/12/2010, la Regione Campania punisce ulteriormente il nostro territorio in quanto riduce i corrispettivi da € 6.950.000,00 circa a € 6.591.700,00 comprensivi anche del costo del Contratto nazionale che fino ad oggi veniva corrisposto al di fuori di questi corrispettivi. Tale costo si aggira sugli 800.000 euro. Pertanto la nostra provincia si è vista ridotta le risorse non di “soli” 300.000 euro ma bensì di oltre un milione di euro.
Ad aggravare le conseguenze già così nefaste, in questa deliberazione si riducono anche i servizi, e cioè i chilometri espletati, da 4.500.000 a 3.713.633 con palesi ricadute sui livelli occupazionali, visto e considerato che questo settore è anche sprovvisto di ammortizzatori sociali quali la cassa integrazione ecc.
Il taglio di questi 800.000 Km, per essere chiari, comporta la perdita di circa 30 unità lavorative. Tutto questo, è amaro considerarlo, era stato più volte denunciato dalle scriventi, ed è andato oltre le più nere previsioni.
Sembravamo delle “Cassandre”, purtroppo eravamo addirittura ottimisti, come tanti, colpevolmente, in questi mesi lo sono stati. I tagli effettuati in maniera orizzontale per tutta la regione comportano per le nostre aree perdita totale dei servizi, mentre in fasce a maggior frequenza avranno effetti meno dirompenti. Ridurre del 20% a Napoli, Avellino e Benevento non è la stessa cosa. Noi abbiamo sempre sostenuto una razionalizzazione del settore che conservasse almeno le risorse esistenti, auspicando che ne arrivassero di più per offrire una migliore qualità ed efficienza del servizio. Avevamo pezzi importanti del territorio, come il Fortore, l’Alto Tammaro, la valle del Miscano, che già avevano servizi ridotti al minimo, legati soprattutto all’utenza scolastica; oggi perderanno probabilmente anche quelli.
In tutta questa paradossale vicenda dobbiamo denunciare a chiare lettere il silenzio dell’Amministrazione Provinciale, che ha irresponsabilmente accettato e subito queste infauste decisioni. Con molta superficialità e sconsideratezza si è accettata questa autentica macelleria sociale perché si colpiscono le zone più povere e le persone più deboli.
Certamente è inimmaginabile che ci si accontentasse dell’aumento unitario del costo chilometrico. Sarebbe stata una buona cosa a parità di chilometraggio e senza l’inserimento nei corrispettivi del costo del contratto nazionale.
Né ci fa esultare che i tagli al Sannio siano inferiori agli altri territori, proprio perché noi eravamo già abbondantemente penalizzati sia per la quantità dei servizi e sia perché il finanziamento unitario per chilometro era e rimane largamente al di sotto di tutte le altre province campane.
Questo persistente atteggiamento della Provincia rischia di essere dannoso per il settore; già il silenzio sui tagli effettuati dalle FS sulle linee che attraversavano il territorio sannita era incomprensibile, ma quelli sul trasporto su gomma, ampiamente preannunciati e comunicati in una riunione congiunta con tutti gli assessori al ramo, è certamente colpevole e ingiustificato.
La Provincia deve aprire una vertenza con la Regione e allo stesso tempo prevedere di reperire risorse per il TPL, accorpando nel caso anche le risorse destinate ad altri tipi di servizi. In tutto questo c’è da aggiungere la comunicazione, senza aver ascoltato e concordato niente con nessuno, della Regione Campania – Assessorato Trasporti, di sopprimere dal 15 gennaio tutte le autolinee di competenza regionale, privando di fatto tutti i collegamenti su gomma da e per il capoluogo di regione.
Questa è la tragicità del momento, il dramma che stanno vivendo i lavoratori e le loro famiglie, la perdita del diritto alla mobilità dei cittadini e i consequenziali rischi di isolamento di vaste porzioni delle aree interne”.