Cittadini
L’istituto è stato devastato. Pochi contenuti e tanto vandalismo
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Si è conclusa quest’oggi l’occupazione da parte degli studenti al Liceo scientifico “Rummo” di Benevento. La scuola è stata letteralmente devastata. “Pochi contenuti e tanto vandalismo” – ha tuonato il preside Frusciante.
Aule devastate, distributori distrutti, pareti imbrattate, sporcizia ovunque, persino escrementi; i danni sono tantissimi e ci vorranno alcuni giorni per far ripartire le lezioni.
Intanto il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, e l’assessore ai sistemi formativi, Annachiara Palmieri, hanno espresso “profondo disappunto e amarezza per gli inqualificabili atti di vandalismo e devastazione compiuti nell’istituto. In una nota congiunta si legge: “Cadono le braccia quando si constata che la madre degli imbecilli è sempre incinta, anche quella che partorisce studenti. Non bastavano i vandali “normali”, quelli che allagano di tanto in tanto le scuole e svuotano gli estintori, prima di qualche interrogazione o compito in classe; ora ci si sono messi pure i “vandali politici” che, evidentemente, ritengono che sfondare una porta sia il modo migliore per far cambiare idea al legittimo convincimento di un parlamentare o di un Ministro della Repubblica nell’esercizio dei suoi poteri e delle sue funzioni. Censuriamo “senza se e senza ma” l’oltraggio compiuto al “Rummo” e facciamo pressante appello alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine perché accertino le responsabilità penali personali per quanto è successo durante l’occupazione della scuola.
Dal canto loro gli studenti si giustificano attribuendo colpe e responsabilità delle devastazioni compiute ad “infiltrati esterni” e chiedono di poter dare una mano per rimediare ai danni. “Credevamo di poter gestire tranquillamente l’intero istituto – spiegano in una nota gli alunni – , credevamo di riuscire a proteggerlo anche dinanzi a degli attacchi esterni, ci credevamo invincibili. Capiamo perfettamente il disagio provocato al preside, docenti e personale ATA, e pur non avendo provocato noi i danni, vogliamo poter fare qualcosa per rimediarvi, magari partecipando attivamente alla pulizia della scuola, o fare delle collette affinché si possa recuperare il materiale scolastico andato distrutto.”