CRONACA
Zamparini accusato di corruzione e truffa: il Riesame decide sulla richiesta d’arresto

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Corruzioni, truffe, mazzette e promesse di posti di lavoro per oliare i meccanismi burocratico-amministrativi e così aprire il centro commerciale “I Sanniti”, nella paludosa periferia di Benevento, “pur con vistose carenze strutturali”. Lo scrive il pm Antonio Clemente negli atti con cui la procura di Benevento ha chiesto l’arresto di Maurizio Zamparini, il leader della grande distribuzione e presidente del Palermo calcio, nell’ambito di un’inchiesta che vede indagati anche Clemente Mastella e sua moglie Sandra, un assessore beneventano e altre otto persone tra dirigenti e funzionari comunali, tecnici e collaboratori dell’imprenditore friulano. Il 9 dicembre il Riesame di Napoli affronterà il ricorso della Procura contro la decisione del Gip che ha negato l’arresto di Zamparini, respingendo in tutto dieci misure cautelari chieste a vario titolo tra domiciliari, divieti di dimora ed interdizioni ai pubblici uffici (nessuna richiesta, però, riguarda i Mastella).
Accuse pesanti, che pur in assenza di misure cautelari potrebbero approdare a una richiesta di rinvio a giudizio. E tra queste, spiccano quelle relative alla presunta corruzione dei coniugi Mastella da parte di Zamparini. L’imprenditore avrebbe incontrato la signora Mastella due volte, in un periodo in cui lei era presidente del consiglio regionale campano e il marito ministro della Giustizia.
Per la procura di Benevento i colloqui tra il presidente del Palermo e Lady Mastella avevano lo scopo di sbloccare l’apertura del centro commerciale I Sanniti, inaugurato in fretta e furia nell’ottobre successivo. Ed infatti, secondo le dichiarazioni del sindaco di Benevento Fausto Pepe acquisite dalla procura il 12 e il 13 novembre 2009, da quel momento i Mastella si attaccano ai telefoni per intervenire e fare pressioni su chi,nell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto consentire l’apertura dell’Ipermercato.
Così l’assessore all’Urbanistica di Benevento Aldo Damiano, legato a doppio filo al leader dell’Udeur, si prodiga con zelo. Tanto da incontrare Zamparini e compiere con lui un sopralluogo “pur non essendo legittimato” ed affermare in un comunicato stampa su carta intestata del Comune di Benevento, secondo il pm mentendo, “che le opere cui era tenuto lo Zamparini erano complete all’80%”. Ma questo è sufficiente: l’iniziativa ‘I Sanniti’ andrà a buon fine, pur tra dubbi e polemiche che resteranno confinate nella stampa locale. E il 4 giugno 2007 parte il bonifico del Banco di Napoli col quale Zamparini versa 50.000 euro nelle casse di Iside Nova, l’associazione no-profit creata con la mission di organizzare eventi culturali e di spettacolo dalla signora Mastella, che ne è stata presidente fino al 2005 per poi dimettersi dopo l’elezione ai vertici dell’assemblea legislativa campana, affidandone la guida al figlio Elio.
Per il pm quel bonifico è la pistola fumante di un reato. Ed infatti indaga per corruzione Zamparini, i Mastella e l’assessore all’Urbanistica dell’epoca Aldo Damiano, con un dettagliato capo di imputazione che riassume le complicate vicende dell’Ipermercato”.
Fonte | Il Fatto Quotidiano
Foto | Wikipedia