Calcio
Calcio, a rischio di stop anche la Lega Pro

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Lo stato di evidente crisi in cui versa il calcio italiano, a causa anche delle mancate riforme, é aggravato dal fatto che le risorse provenienti dai diritti televisivi si indirizzano tutte verso le società di Serie A e Serie B, escludendo le altre, e questo oltre a impoverire le serie minori impedisce di "aprire un ciclo nuovo, in cui la missione sia quella di usare le risorse per la valorizzazione dei giovani". E’ quanto scrive Mario Macalli, presidente della Lega Pro, in una lettera indirizzata al sottosegretario allo Sporto Rocco Crimi, e ai deputati della Commissione Istruzione della Camera dove è all’esame la riforma del "decreto Melandri" sulla ripartizione delle risorse dei diritti televisivi.
Macalli non usa mezze misure: se la Commissione non modifica la percentuale di ripartizione delle risorse o non stralcia la parte riguardante la percentuale dei diritti televisivi "la Lega Pro, in accordo con le 85 società, si vedrà costretta a fermare i campionati".