POLITICA
Boffa: le risorse ancora non sono effettivamente disponibili

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, dopo averlo esposto ieri alle parti sociali convocate per un tavolo a Palazzo Chigi, il Piano nazionale per il Sud.
Il documento programmatico per il rilancio del Mezzogiorno fonda su otto capisaldi ed un percorso amministrativo per la sua realizzazione: due decreti in attuazione del federalismo fiscale, una delibera Cipe sui fondi, un decreto legislativo sugli incentivi.
“Deliberando al Cipe la ricognizione delle risorse non spese e definendo le priorità strategiche per lo sviluppo del Sud, tra le quali la prima è il progetto di potenziamento della linea ferroviaria ad Alta Capacità Napoli- Bari – ha ricordato in proposito il deputato sannita del Pd Costantino Boffa -, le intenzioni sembrano buone. Tuttavia bisogna fare i conti con la realtà e con il fatto che le risorse annunciate non sono effettivamente disponibili. Il Cipe ha poi stabilito che per ognuna delle priorità, entro 30 giorni dall’approvazione del Piano, saranno definite modalità di attuazione, cronoprogramma e soprattutto il quadro finanziario. La cartina di tornasole sarà la delibera di copertura finanziaria, lì si vedrà effettivamente se esistono le risorse annunciate e quante sono. Inoltre, perché ci sia la definitiva approvazione dell’opera, la Regione Campania deve, come più volte abbiamo sostenuto, sollecitato e ricordato, adottare la delibera di approvazione del progetto della ferrovia ad Alta Capacità Napoli- Bari.”.
“In ogni caso fino a che l’opera non sarà portata al Cipe per la definitiva approvazione con l’assegnazione della copertura finanziaria, a partire dal primo lotto funzionale (Cancello-Frasso Telesino-Dugenta), non si potranno aprire i cantieri e non si potrà affermare che l’iter di approvazione del progetto sia stato completato. L’Alta Capacità Napoli-Bari è la più grande opera infrastrutturale che riguarda il Mezzogiorno e consentirà al Sud di agganciarsi ai grandi corridoi europei dello sviluppo, e alle aree interne, in particolare al Sannio, di superare quella condizione di marginalità e perifericità che negli anni ha impedito lo sviluppo duraturo del nostro territorio. Stiamo parlando inoltre di un’opera ampiamente condivisa dal territorio, dalle parti sociale e dalle istituzioni”.