POLITICA
Decreto legge sui rifiuti campani, dubbi del Colle

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L’iter è stato alquanto travagliato, e da subito. Il decreto legge del Governo in materia di rifiuti campani, infatti, giunto al vaglio del Quirinale dopo sei giorni dall’approvazione in Consiglio dei Ministri, proprio dal Colle, secondo fonti riportate dalle agenzie di stampa nazionali, sarebbe stato oggetto di alcune, essenziali, osservazioni.
Chiarimenti, richiesti all’esecutivo, che interesserebbero la mancata indicazione con chiarezza dell’individuazione di altre discariche a fronte della chiusura di Terzigno, Serre e Andretta; l’assenza delle prerogative della necessità ed urgenza per l’approvazione del D.L., che non conterrebbe misure in grado di produrre, appunto da subito, effetti positivi; gli elementi di penalizzazione per le province dovesse realizzarsi la proroga al dicembre 2011 della competenza dei comuni in tema di raccolta, spazzamento e trasporto rifiuti.
Palazzo Chigi, perà, avrebbe rimesso mano al decreto legge sull’emergenza rifiuti, inviando la risposta ai rilievi del Quirinale. In particolare, secondo quanto si apprende in ambienti di governo, viene chiarito anche uno degli aspetti su cui il Colle ha posto particolare attenzione, cioé il "raccordo" tra il presidente della Regione Campania, Caldoro, e i presidenti delle regioni. La parte del decreto in cui c’é scritto che il presidente Caldoro nomina i commissari sui rifiuti "in raccordo con le Province" verrebbe modificata in "sentite le Province". Tra l’altro, dal testo del provvedimento sarebbe stato stralciato il comma 9, quello sulle "nuove aree di stoccaggio"