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POLITICA

Sisma ’80, un capitolo da chiudere

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Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto, nella prima parte dei lavori, dal presidente Paolo Romano, e, nella seconda, dal vice presidente Biagio Iacolare, ha approvato un ordine del Giorno, proposto da tutte le forze politiche, per sollecitare il Governo e il Parlamento ad intraprendere ogni iniziativa legislativa utile a chiudere il capitolo della ricostruzione ‘Sisma del 1980’.
Il provvedimento, articolato in cinque idee per una legge che ‘chiuda’ il capitolo della ricostruzione, è stato adottato a seguito della seduta commemorativa delle vittime del terremoto del 23 novembre 1980, nel trentennale dell’evento sismico che devastò l’Irpinia, che ha visto gli interventi del Vice presidente della Giunta regionale, Giuseppe De Mita, del Presidente Romano, del presidente della Commissione Ambiente, Luca Colasanto, del capogruppo di Noi Sud, Sergio Nappi, del capogruppo del Pd, Giuseppe Russo, del consigliere di IdV, Dario Barbirotti, del capogruppo dell’Udc, Luigi Cobellis, del consigliere segretario del Consiglio regionale, Gennaro Mucciolo (Pse), del capogruppo di `Caldoro Presidenté, Gennaro Salvatore, dell’ex Presidente del Consiglio Regionale, Sandra Lonardo (Popolari per il Sud-Udeur). Quest’ultima ha evidenziato che “c’è un aspetto nel terremoto dell’Irpinia  che vorrei ricordare: l’afflato che ha unito l’Italia intera. Come ce ne sono altri che ancora indignano: vorrei percià chiedere al Presidente del Consiglio e alla Conferenza dei Capigruppo la possibilità di istituire un gruppo di lavoro che possa, insieme ai sindaci dei luoghi terremotati, fare un resoconto preciso di quello che resta ancora da fare, perché è davvero uno scandalo che dopo 30 anni esistano ancora persone che vivono nelle baracche e che aspettano una casa”.

Tutti gli esponenti politici hanno ricordato, con sentimenti di dolore e di solidarietà, le vittime del terremoto e hanno sottolineato la profonda ferita che l’evento sismico provocò all’Irpinia, con la trasformazione sociale delle aree interne, e all’intera comunità campana, sollecitando il compimento di tutti i percorsi di ricostruzione che, a trent’anni di distanza dal sisma, sono ancora, assurdamente, inattuati.

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