POLITICA
‘PDL, un neopartito nepotista e verticistico’

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“La coordinatrice provinciale PdL, dopo aver nominato un commissario che doveva smussare gli angoli, ha proceduto come da copione. Finalmente ha riconosciuto Montesarchio quale Comune più grande del Sannio dopo il capoluogo; evidentemente solo ora ha interesse a farlo. Allo stesso modo, tutte le dichiarazioni rese nel corso della conferenza stampa di adesione al PdL del sindaco di Montesarchio, non fanno altro che confermare, pubblicamente e dai diretti interessati, tutto quanto da noi puntualmente e tempestivamente denunciato, ossia l’avanzata dell’antipartito montesarchiese”.
E’ quanto scrive, in una nota, Agatina Verruso, esponente caudina di Futuro e Libertà.
“Il sindaco di Montesarchio, avvezzo a vestire le casacche del momento, finita l’era Bassolino – prosegue Verruso – aggancia l’era Caldoro. Tant’è che, confrontandosi tra la gente ci si interroga sulla intempestività politica del passaggio: un sindaco ai minimi storici che abbraccia la croce di Berlusconi ai minimi storici?
Resta il fatto che sarebbe potuto entrare soltanto quando questa dirigenza provinciale fosse riuscita a conferirgli un partito allineato e coperto: allora è vero che la base forzista montesarchiese, che per lunghi anni ha sempre seguito Berlusconi, adeguandosi con contraddittorio meramente politico a tutti i disagi di un movimento verticistico, quando si è ribellata al neopartito nepotista è stata messa all’angolo.
E’ altrettanto vero che il sindaco non ha mai gradito il nostro intralcio, perché abbiamo sempre ribadito il concetto fondamentale che il legame che unisce il Popolo alla Libertà è il Territorio; anche se sene è servito in campagna elettorale perché eravamo i più collegati al territorio. Oggi non ci resta che fare i nostri migliori auguri a tutti i veri berlusconiani di Montesarchio.
Riguardo noi, abituati a fare vera politica, partecipiamo a FLI perché movimento che non ghettizza la politica ma la rilancia, in un contesto collaborativo vicino alle estreme emergenze nazionali e locali, materiali ed immateriali, ciascuno con il proprio metodo.
A quelli che si sono affannati a definirci minoranza, con un gran sorriso – conclude Agatina Verruso – rispondiamo che, evidentemente, siamo molto più di una minoranza visto che per rimpiazzarci hanno dovuto arruolare addirittura un sindaco”.