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SANNIO

Presa di posizione dei Consiglieri Comunali di Paduli non dimissionari

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L’assessore Marco Tufo, unitamente ai Consiglieri Comunali Michele Barbato, Luigi D’Angelis, Elio Iammarino, Antonio Minicozzi, Francesco Salierno che non hanno rassegnato le dimissioni dal Consiglio Comunale di Paduli in nota prendono posizione in relazione alle dichiarazioni rese alla stampa dei consiglieri che nei giorni scorsi attraverso le loro dimissioni hanno determinato la caduta del Sindaco. Nella nota che pubblichiamo integralmente i firmatari affermano che:

“Ogni decisione di giunta è stata presa all’unanimità e sempre dopo ampie discussioni. Il Sindaco rinviava perfino i punti all’O.d.G quando gli Assessori non avevano perfezionato l’istruzione della delibera e quando un assessore manifestava la volontà di approfondire e capire meglio la natura della delibera. Per tale motivo appaiono assolutamente inventate le accuse perché la collegialità è stata sempre assicurata anche quando appariva palese che qualcuno volesse soltanto perdere tempo per non far decidere.
La nomina dello Staff è stata annunciata nel primo comizio pubblico di ringraziamento ed è stata comunicata ufficialmente durante il primo consiglio comunale. Inoltre, tutti i consiglieri erano stati preventivamente messi a conoscenza. Sembra strano che ciò venga “dimenticato” (se lo staff era un problema per quale motivo non l’hanno mai detto? E per quale motivo non è stato messo a conoscenza il Consiglio Comunale di questo disagio?).

La Consigliera Calderazzo aveva solo motivi personali per contestare. Il Gruppo Consiliare, con un documento all’unanimità, decise la revoca degli incarichi anche su pressione di alcuni consiglieri dimissionari (il Vice-Sindaco dovrebbe ricordare le sue discussioni con la Calderazzo, oggi “d’amore e d’accordo”, e le pressioni sul Sindaco e sul Gruppo) per cui è assurdo accusare il Sindaco di averci costretto alla firma del documento. La verità è che il documento nasce dalla considerazione che il Sindaco annunciò che ogni atto sarebbe dovuto scaturire da una comune decisone, proprio per evitare che qualcuno, poi, lo avrebbe potuto accusare.

In occasione della manifestazione del gemellaggio in Sud Australia, il Sindaco è stato l’unico a recarsi, a proprie spese, a Campbelltown per assicurare la presenza istituzionale del Comune di Paduli a fianco dell’Associazione Padulesi nel Mondo ed agli incontri a Paduli tra l’Associazione con Scuole australiane e americane, il Sindaco ha assicurato pieno sostegno dimostrando che la collaborazione istituzionale è sacra. L’atteggiamento verso il Vice-Sindaco è stato sempre cordiale, non altrettanto possiamo dire del Vice-Sindaco verso il Sindaco.

Egli è stato sempre alla ricerca della più totale autonomia quasi come si sentisse un altro Sindaco e non ci è sembrato sempre uno strenuo difensore degli interessi generali. Tra l’altro abbiamo notato anche nei nostri confronti un atteggiamento ostile e, spesso, polemico. L’Assessore Minicozzi, più volte, a tutti noi aveva manifestato la volontà di un alleggerimento delle sue deleghe e, comunque, dalle contrade giungevano molte lamentele. Il Sindaco non ha fatto altro che trattenere per sé la viabilità rurale, gestita insieme ai consiglieri comunali, e concesse la delega alla gestione urbana dei rifiuti solidi proprio a Gianni Minicozzi insieme alla delega della viabilità urbana e cimitero.

La questione riguardante il capo-Gruppo è davvero anomala. Egli assicurava la sua presenza al Comune tutti i giorni e recependo le istanze dei cittadini si preoccupava di risolvere in collaborazione con il Sindaco o con l’Assessore presente al Comune, tutte le situazioni emergenti ed indifferibili. L’unico peccato del Capo-Gruppo è stato, dunque, il preoccuparsi dei problemi della gente. Dove erano i consiglieri ed assessori dimissionari? La loro presenza al Comune era limitata solo a poche decine di minuti e caratterizzati da incomprensioni con i dipendenti comunali.

L’Assessore Lombardi ha lavorato sempre insieme al Sindaco e nella riunione di gruppo di due giorni prima le dimissioni, aveva espresso la piena solidarietà al Sindaco prendeendo ad esempio il suo rapporto con il Sindaco come un metodo di collaborazione ottimale ( allora potrebbe essere vero che egli avesse, come si dice sui marciapiedi, un odio nei confronti del Sindaco e che aspettasse solo il momento giusto per manifestarlo). La lotta all’ampliamento della discarica è stata portata avanti con decisione dal Sindaco e da tutto il gruppo.

Il Sindaco desiderava far terminare, prima della Festa di San Rocco, i lavori di restauro del palazzo Longo e dell’ex Chiesa San Nicola per evitare sprechi di risorse finanziarie. Addirittura al sopralluogo ai lavori, dove si ipotizzò un eventuale trasferimento di parte degli uffici comunali, ed alla successiva riunione con il Direttore dei lavori, è stato presente attivamente anche Lombardi (e oggi si dice che nessuno ne fosse a conoscenza?). La stessa ipotesi è stata formulata dal Sindaco in Giunta e nelle riunioni di Gruppo, per cui è davvero sconcertante leggere notizie false e tendenziose. Ogni altra diceria è solo un’illazione. Che il Sindaco avesse un’idea di utilizzare il palazzo Ducale per farlo divenire funzionale ad un progetto di sviluppo economico e sociale che coinvolgesse anche il Centro Storico è innegabile (e tutti lo sapevamo!) ma ogni iniziativa di tal genere avrebbe solo apportato benefici per il Comune, per il Commercio, l’Artigianato favorendo anche l’occupazione locale. Per trasferire gli uffici comunali era necessaria una decisione del Gruppo ed una delibera di Giunta, per cui i tre Assessori, essendo maggioranza, se il Sindaco avesse deciso da solo (cosa impossibile!), avrebbero potuto bloccarlo.

Ecco, dunque, la falsità. Le iniziative tecniche per l’ammissione al finanziamento non sono state merito dell’Ass. Lombardi ma dell’Ufficio Tecnico Comunale che ha firmato i progetti presentati alla Regione recependo tutte le indicazioni strategiche della maggioranza. Arrogarsi tali risultati potrebbe alimentare sospetti poiché l’Assessore Lombardi è anche Ingegnere. Inoltre, la programmazione dei progetti relativi all’acquedotto di Saglieta e San Giuseppe, che avrebbero dovuto presentarsi nei prossimi mesi alla riapertura del bando regionale PSR, hanno visto l’impegno di noi, Salierno e Tufo, mentre Lombardi, pur essendo stato sollecitato più volte dal Sindaco e dai consiglieri, non ha mai inteso assicurare il suo impegno.

Perché? Il Consigliere Di Gennaro sa bene che alle riunioni dell’Ambito B5 ha trovato presente il Sindaco il quale ha saputo porre tutte le questioni di Paduli trovando ascolto e rispetto ( i verbali possono parlare) e i risultati raggiunti parlano chiaro. Per il Centro Ascolto Famiglie sappiamo che il Sindaco aveva informato alcuni mesi prima il Consigliere Di Gennaro sull’iniziativa intrapresa ed egli stesso l’ha confermato in Gruppo. Vorremmo ricordare a Di Gennaro che certe battaglie per l’ottenimento di benefici per il Comune di Paduli vanno prima fatte e poi se ne possono assumere i meriti e non ci risulta che egli abbia mai fatto tali battaglie.

Il segretario Avv. Verdicchio ha fatto delle scelte personali pur rimanendo in ottimi rapporti con noi mentre il Dott. Taranto, che è giunto dopo, ha preferito per motivi strettamente personali cambiare destinazione e tutti sappiamo con quale Assessore egli avesse continue incomprensioni. Per quanto riguarda l’Associazione “La Sottetta”, riteniamo ingiuste e calunniose le accuse. La Sottetta è un’Associazione autonoma che ha organizzato, con grande entusiasmo e passione, una serie di eventi e manifestazioni senza oneri per il Comune, tranne che per le spese logistiche, che hanno apportato vantaggi per Paduli.

Il Sindaco aveva concesso l’utilizzo della sede consiliare, che potesse ospitare i numerosi soci, solo per le loro riunioni ufficiali perché non avevano una sede assegnata, seppur richiesta. Alcuni consiglieri dimissionari sono stati presenti ad alcune di queste riunioni, per cui è molto strano che oggi dicono di non sapere. Il mancato dono delle uova pasquali ai bambini delle Scuole è stato certamente un errore, frutto di una dimenticanza non solo del Sindaco ma anche dell’intera Giunta, forse perché la Santa Pasqua ricorreva in coincidenza delle elezioni regionali. Per le elezioni regionali, il Sindaco non ha mai imposto di votare in un certo modo poiché i consiglieri dimissionari sanno fin troppo bene che il Sindaco ha deciso soltanto negli ultimi 10 giorni e tutto il Gruppo ne conosceva i motivi. Come potrebbe essere che il Sindaco imponeva un voto e poi il Consigliere Antonio Minicozzi decideva di sostenere Ascierto Della Ratta ed oggi rimanere al suo fianco? Lo stesso Lombardi dichiarò al Sindaco che avrebbe sostenuto un po’ Zaccaria Spina e un po’ Gianvito Bello. In ogni modo il Sindaco ha votato per il Centro-Destra e ciò, a quanto pare, sembrerebbe un demerito. Forse il Sindaco ed alcuni di noi paghiamo una scelta diversa da quella del Vice-Sindaco?

Per quanto riguarda la Villa Comunale, il Sindaco aveva informato tutti della sua idea di organizzare “l’Estate in Villa Comunale” e che l’Amministrazione si sarebbe rivolta alle Associazioni presenti sul territorio disponibili a tale organizzazione assicurando solo un supporto logistico e senza contributi, autorizzando, però, spettacoli ed eventi eno-gastronomici con il coinvolgimento degli esercizi commerciali di Paduli eventualmente interessati (perché oggi si sostiene che la “Sottetta” volesse fare bar e ristorante all’interno della Villa Comunale quando tutti sanno che per questo genere di attività sono necessarie specifiche licenze ed autorizzazioni? Che cosa nasconde quest’affermazione falsa e tendenziosa?).

Sembra molto strano che l’azione di un Sindaco che lavora, che volesse trasparenza nelle attività amministrative, che coinvolgesse tutti i consiglieri comunali, che alcuni di questi (NOI) si impegnassero per la soluzione dei problemi dei cittadini, possa essere una colpa e non un merito. Forse i dimissionari hanno dimenticato di riferire che le uniche loro proteste erano incentrate sulla continua e pressante richiesta di completa e totale autonomia nell’esercizio delle loro deleghe senza alcun controllo. Forse i dimissionari hanno dimenticato che noi consiglieri avevamo a cuore i problemi della comunità e ci siamo sempre mossi considerandoci una squadra al servizio della gente.

Dobbiamo constatare che, purtroppo, non era così per tutti. Noi consiglieri Salierno e Tufo, che eravamo stati indicati dal “gruppo giovani”, non abbiamo mai perso tempo in contestazioni inutili e strumentali e abbiamo collaborato ad un progetto davvero innovativo, onesto, serio, trasparente e di modernizzazione di Paduli dando piena fiducia al Sindaco. Noi altri consiglieri di prima nomina, ugualmente, abbiamo assicurato lo stesso entusiasmo e lealtà nell’impegno assunto con la gente.

Sentiamo la necessità di spendere una parola di solidarietà nei confronti della Dott.ssa Fucci, la quale in questi mesi aveva instaurato un rapporto di amicizia e di stima con tutto il gruppo anche con coloro che oggi, ingiustamente, l’attaccano. Come mai nel corso di questi mesi non hanno mai posto questo problema al gruppo? Non hanno mai accennato alla figura del capo staff? Se l’avessero fatto saremmo stati disponibili a discutere della questione tutti insieme, come dovrebbe avvenire regolarmente nei comportamenti di correttezza e onestà. Adesso basta! Essi hanno compiuto una scelta che non ha niente a che vedere con l’attività dell’Amministrazione Comunale.

Non è corretto che si giustifichino screditando persone che non c’entrano. Non sembra strano che tali consiglieri dopo il loro gesto non abbiano avuto il coraggio di affrontare da subito i cittadini ed hanno aspettato che parlasse prima il Sindaco? Non sembra strano, come si dice sui marciapiedi, che già da tempo i consiglieri dimissionari affermassero di stare preparando “ un servizio al Sindaco”? Siamo offesi dal comportamento di queste persone che per mesi hanno tramato alle spalle di tutti noi dimostrando falsità nei rapporti umani. Pensiamo di non essere stupidi né incompetenti per cui ci saremmo accorti di un Sindaco “dittatore” e, comunque, se i dimissionari avevano questo convincimento avrebbero potuto parlarcene.

Evidentemente la “dittatura” non c’entra proprio per niente e serve solo a coprire altri scopi ed altre finalità. Noi tutti abbiamo, però, dovuto accettare comportamenti, richieste e proposte da parte dei consiglieri dimissionari anche quando non eravamo d’accordo perché ci siamo sentiti responsabili e non abbiamo voluto alimentare scontri all’interno.

Oggi possiamo dire che la mentalità dittatoriale non era del Sindaco ma del Vice-Sindaco. Noi chiediamo ai Consiglieri dimissionari: “ dopo aver contribuito all’allontanamento della Consigliera Calderazzo e dopo aver compiuto una serie di pressioni su tutti noi per tentare, ma invano, una rottura umana con il gruppo di minoranza (con il quale i loro rapporti sono stati sempre “strani”) e ostacolare la loro azione in ogni modo, come pensano adesso di governare il nostro paese?” Quando la nostra Paduli potrà liberarsi dei cosiddetti accordi presi a tavolino? Forse è questo il motivo per il quale Feleppa è stato” eliminato?”.

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