CRONACA
Padre e figlio fermati ad Airola. Le accuse: usura e tentata estorsione di tipo mafioso

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Nella mattinata di oggi, i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
I soggetti raggiunti dal provvedimento restrittivo, C.G., 52 anni, e G.G., di 26 anni, padre e figlio, residenti in Arpaia (BN), sono stati denunciati per esercizio abusivo di attività bancaria, usura e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Vittima dei due malviventi, un piccolo imprenditore del settore della ristorazione che, nel mese di agosto dell’anno scorso, a causa della sua precaria situazione economica, si era rivolto ad un suo conoscente, il più giovane degli indagati, per ricevere aiuto. A fronte di un prestito di € 2.500,00, la vittima fu costretta ad impegnarsi a versare, entro un mese, € 3.500,00, al tasso d’interesse del 40% mensile. La vittima, impossibilitata a far fronte alle scadenze prestabilite, è stata costretta a cessare l’attività di ristorazione.
Alla condotta estorsiva si univa anche un ricatto psicologico, emerso durante le immagini. I due usurai infatti non hanno esitato a minacciare la vittima ed i suoi congiunti. Al reato di usura si aggiunge anche quello di estorsione.
La metodologia criminale dei due malviventi usando una metodica mafiosa, basata su una forte pressione psicologica delle vittime, è assimilabile ad una attività di recupero del credito utilizzata dagli appartenenti al noto clan camorristico operante a Marcianise (CE).
Determinante al buon esito dell’indagine sono state alcune attività investigative di carattere tradizionale poste in essere da tempo dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Benevento.