POLITICA
Il consigliere provinciale Visconti scrive al Pd: “Adesso basta! Rimettiamo le nostre tessere di iscritti al partito”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del consigliere provinciale del Pd, Paolo Visconti, che scrive ai dirigenti del partito per manifestare “delusione” in merito alle ultime vicende nazionali. Nella sua missiva, Visconti fa non solo riferimento ai litigi interni per la formazione del governo e per l’elezione del Presidente della Repubblica, ma lancia anche la provocazione del ritiro della sua tessera di partito. Di seguito il testo.
“Caro Bersani e tutto il Gruppo Dirigente, insieme a Renzi e tutti voi deputati e senatori espressione del voto di milioni di italiani. Mi sento offeso, umiliato di tutte le discussioni di questi giorni, ma chi credete di essere?
State calpestando e distruggendo un patrimonio di idee, frutto di culture che vengono da lontano e che avevano visto nascere il Partito Democratico, un partito nuovo e innovativo possibilmente al passo con i tempi.
Oggi lo state distruggendo con le vostre liti, con i vostri posizionamenti, con la supponenza che ognuno di voi sia il depositario della verità e delle scelte più giuste.
Non vi rendete conto che ormai sui territori oltre agli enormi problemi economici che attanagliano tanti italiani, c’è un senso di rabbia, oserei dire di frustrazione soprattutto per noi militanti del Partito Democratico?
Siamo stati capaci di ridare fiato a tutti i nostri avversari ormai destinati alla sconfitta ma non solo per il risultato elettorale ma soprattutto con i vostri comportamenti ed atteggiamenti post elettorali di questi ultimi giorni.
Ho 59 anni, faccio politica da quando ne avevo 15, sono stato un amministratore del mio paese (Sant’Angelo a Cupolo) per 15 anni, oggi ancora per pochi giorni sono consigliere provinciale e dal 1970 tutte le battaglie della sinistra e poi del centrosinistra mi hanno visto sul mio territorio protagonista.
Scelgo di rimettervi idealmente la mia tessera perché essa rappresenta per me il collegamento con il mio partito e ritirarla ogni anno suscita ancora emozione e gioia.
Sulla tessera non c’è scritto Bersani o Renzi o qualsiasi altro nome ma solo Partito Democratico, fatto di tanti e tanti militanti ed elettori con ancora un sogno che è quello di una società più giusta, dove tutti abbiano le stesse possibilità ed un futuro migliore ormai non più per noi ma per i nostri figli.
Renderò pubblica questa lettera, invitando tutti quelli che la pensano come me a fare altrettanto e se questo non vi fa rinsavire verrò a Roma con i bastoni.
La parola unità non vi dice più niente? La vostra forza è data dalla nostra militanza, dal nostro impegno sui territori e se oggi lo sconforto prende anche uno come me significa che siamo alla frutta. Fate in modo che questo non avvenga, ridateci l’orgoglio di appartenere ad un partito che ha il sogno di cambiare l’Italia”.