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Sciopero lavoratori Imeva. La solidarietà del L@p Asilo 31 e del Comitato di Migliori Condizioni di Vita e di Lavoro

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“Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori dell’Imeva da Venerdì in sciopero e presidio permanente, in attesa di risposte da parte dell’azienda. Questa mattina abbiamo portato il nostro sostegno e il nostro convinto appoggio agli operai in lotta. E’ necessario che la città dia un sostegno attivo a questa vertenza lavorativa come tutte le altre vertenze territoriali che non possono restare isolate nell’indifferenza generale”.
Ad affermarlo in una nota sono il L@p Asilo 31 e il Comitato di Migliori Condizioni di Vita e di Lavoro.
“Alla crisi che oggi colpisce migliaia di famiglie, giovani, uomini, donne, che produce ulteriore sfruttamento, povertà generalizzata, precarietà di vita – scrivono – è necessaria una risposta unitaria e decisa che sappia parlare di riappropriazione di quei bisogni che oggi ci vengono sistematicamente negati.
Ai soprusi delle aziende si risponde con lo sciopero e con la lotta unitaria senza cadere in una fallimentare e pericolosa guerra tra poveri. Il problema non è rappresentato dunque dal lavoratore delle cooperative, costretto a lavorare senza alcun diritto ma dai vertici delle aziende che utilizzano la crisi come ricatto ai danni di tutti i lavoratori.
Si utilizza il lavoro a basso costo e sfruttato in affido alle cooperative per poi chiedere la cassa integrazione per gli operai con un contratto stabile, utilizzando la crisi come pretesto per risparmiare e sfruttare manodopera a basso costo.
Non è solo un caso isolato ma è quello che avviene in gran parte delle aziende grazie alle leggi e alle riforme del mercato del lavoro degli ultimi anni che ci regalano ulteriore frammentazione sociale, precarietà e sfruttamento diffusi.
Nei prossimi giorni – concludono nella nota – il L@p Asilo 31 e il Comitato di Migliori Condizioni di vita e di lavoro promuoveranno un volantinaggio di solidarietà in tutto il comparto lavorativo di Ponte Valentino e nella città di Benevento per non lasciare solo chi lotta, perchè la lotta di pochi diventi la lotta di molti, perchè alla rassegnazione e alla disperazione sociale è necessario reagire con dignità e con l’unità di tutti i soggetti sfruttati”.