POLITICA
Petrucciano interviene sulla questione dell’acquisto della casa di San Gennaro

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“Vorremmo innanzitutto capire e trovare giustificazioni all’ira del sommo Corona Gabriele che infastidito dagli indirizzi presi dalle vicende di cronaca nera che hanno interessato la città negli ultimi giorni, oltre a pretendere chiarimenti sulle fonti di informazione utilizzate dai giudici che si sono permessi, forse, di discostarsi dalle sue indicazioni, o almeno da quelle da lui ipotizzate, cerca affannosamente di rimestare le cose per diluire responsabilità politiche e, nobile tentativo, dare aiuto ai suoi amici di sempre.” Così Fernando Petrucciano, ex consigliere comunale ed ora in Mezzogiorno Nazionale.
“Abbiamo – continua anche letto, con piacere, degli sforzi che il “nostro” metterà in campo per capire ruoli ed attività di soggetti coinvolti, le cui posizioni non gli risultano chiare. Lettere anonime e quant’altro. Quindi, magistrati attenzione. Comunque, e per la tranquillità di tutti, siamo felici degli aiuti che la giustizia riceverà da questo impegno. Anzi lo sollecitiamo, non solo per pochi, come annunciato, ma per tutti. Visto che si tratta di giustizia lo suggeriamo per una questione di equità. Altro argomento, anzi lo stesso. Casa di San Gennaro. Nel 2004 era divenuto argomento di interventi, a livelli diversi, che il luogo di riferimento sarebbe stata la casa natìa di San Gennaro.
La stampa, sia locale che nazionale, aveva posto sotto i riflettori di un interesse storico-religioso la ipotesi che il tutto potesse essere verosimile e, tra le righe, accusava l’ente Comune di non intervenire, e quindi di non salvaguardare interessi non soltanto civici, ma anche spirituali, quali potevano essere quelli che promanavano dalla figura di San Gennaro, la cui natività veniva, come viene, contesa tra il capoluogo del Sannio Benevento e il capoluogo di regione Napoli.
Le condizioni di contesto che si determinarono indussero l’allora amministrazione comunale, per il tramite del suo dirigente ing. Capone, a provvedere all’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale, ed esaltarne la specificità attraverso l’utilizzo dello stesso per la realizzazione di un museo del Santo, inserito nel contesto di valorizzazione dell’intera area che comprendeva questo sito, l’arco del sacramento (progetto Viespoli – realizzazione D’Alessandro), le cui aree ed immobili furono acquistati con l’utilizzo degli stessi parametri di valutazione, oltre all’area antistante e retrostante il teatro Romano, Piazza Duomo, museo diocesano e Piazza Orsini.
L’immobile di circa 500 metri quadrati, tra residenze e pertinenze, veniva acquistato, dopo una lunga trattativa, a meno di 500 euro al metro quadrato con una spesa di gran lunga inferiore agli allora prezzi di mercato. Oggi la sola “casa di San Gennaro”, purtroppo non adibita più a museo, agli attuali prezzi di mercato assume un valore venale di circa 500.000 euro. Ci scusiamo, infine, con San Gennaro, che riteniamo nostro autorevole concittadino, di essere stati così poco mistici.”