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Trivellazioni, Cormano: “Il Sannio svenduto con il silenzio di Colasanto”

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“Cresce il Sannio, crescono i Sanniti. È stato questo lo storico slogan politico dell’On. Colasanto utilizzato per le sue campagna elettorali e per pubblicizzare il Sannio Quotidiano. Questo suo slogan, viste la nullità delle azioni politiche per il territorio sannita e le numerosissime assenze nei consigli regionali, può essere trasformato in “svendere il Sannio, tradire i sanniti”.
È questo il commento di Andrea Cormano, cittadino di Baselice, (e vicecoordinatore del pdl di Baselice ndr) dopo il parere favorevole della Regione Campania alle Trivellazioni Petrolifere nel Sannio.
“Della crescita economica nel Sannio – continua Cormano – non si vede neanche l’ombra: i dati economici sono tutti negativi, il pil sannita è peggiorato, il lavoro nel Fortore e nel Sannio è in continua diminuzione, a conferma del fatto che la popolazione nei paesi della Valfortore decresce in modo spaventoso a un ritmo del 10-15% secondo ultimi dati Istat. Forse abbiamo visto solo un “sannio” crescere, forse solo il suo “quotidiano”, che continua a ricevere fondi pubblici per la stampa e la pubblicazione, mentre molte altre aziende locali continuano a fare tagli del personale per riuscire a far quadrare i conti.
Eppure, prosegue Cormano, molte sono state le battaglie ambientaliste che hanno contraddistinto operato del Consigliere Regionale Colasanto negli anni passati, proprio per questo motivo gli era stata data la Presidenza della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile. È facile fare opposizione, ma quando si devono fare proposte, quando si devono dettare le linee politiche, quando si devono difendere i cittadini, si sceglie la strada più semplice, quella del silenzio e dei compromessi a discapito del popolo sovrano.
Si è provato a fare una legge sulle istallazioni eoliche, ma quella legge è stata bocciata perchè incostituzionale. Bastava fare solo una piccola modifica per la tutela del paesaggio, limitando le istallazioni eoliche ai parchi eolici, prevedendo un tetto massimo di istallazione in base ai MW gia installati nel territorio e alle caratteristiche del territorio stesso nel rispetto dell’ambiente. Ma tutti sappiamo come è finita questa storia: l’ennesimo fallimento.
Ora il nostro territorio, conclude cormano, è stato svenduto anche ai poteri forti del petrolio, senza nessun vantaggio per il popolo. Ci sarà una nuova “invasione barbarica” ma questa volta non si accetterà il compromesso e si reagirà con le nostre forze”.