fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

POLITICA

Riordino province, Del Basso De Caro (PD) sulla battaglia dei politici irpini: “La legge va rispettata”

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

“Se c’è una legge va rispettata. Credo che dovrebbero essere molto più prudenti quegli esponenti politici avellinesi che dichiarano di aver già vinto”. Così il capogruppo Pd al consiglio regionale, nonché coordinatore provinciale del partito nel Sannio, Umberto del Basso De Caro in un’intervista a Radio Punto Nuovo rispondendo a una domanda sulla battaglia per il capoluogo intrapresa dai parlamentari irpini. Un attacco rivolto anche ai politici irpini del suo stesso partito.

“Intanto se avessero letto il comma 4 bis dell’articolo 17 probabilmente si sarebbero accorti che da luglio c’è questo provvedimento – spiega De Caro – che fu partorito prima dal consiglio dei ministri del 20 di luglio e poi successivamente reiterato. E se avessero letto bene la legge di conversione del decreto 95, la 135, avrebbero appreso che non c’è più la soppressione delle province ma il riordino. E il riordino, comma 1 dell’art. 17, riguarda tutte le province delle regioni a statuto ordinario, indipendentemente dal superamento del limite demografico o territoriale. Mi pare un’interpretazione assai piana e lineare della norma”.

Sul fallimento dell’EavBus De Caro ribadisce sempre a Radio Punto Nuovo che “il Pd regionale già alcuni mesi fa ha chiesto le dimissioni dell’assessore Vetrella che furono però respinte dal consiglio regionale, oggi la riproponiamo alla luce degli ultimi fatti”. Il capogruppo del Pd al consiglio regionale accusa senza mezzi termini per il fallimento della società di trasporto i politici ma soprattutto i dirigenti: “Discutere su chi abbia ricevuto il decreto ingiuntivo o su chi abbia ricevuto la convocazione davanti al tribunale fallimentare mi sembra francamente qualcosa di risibile. Non si può far dichiarar fallita una società come l’Eav Bus con 1300 dipendenti per un debito di 600 mila euro. E quindi vi è, evidentemente, una responsabilità politica, fermo restando la responsabilità dei dirigenti, che sono ben pagati e prendono 150-180 mila euro all’anno di retribuzione. Sapranno pure cos’è un decreto ingiuntivo e a quale rischi avrebbero esposto la società”.

Annuncio
Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dall'autore

redazione 2 ore fa

Wg flash 24 del 26 luglio 2025

redazione 13 ore fa

Calvi, il neo Comitato “Ponterotto” contro il nuovo tracciato Terna: “Difendiamo l’area del Cubante, cuore storico e culturale del territorio”

redazione 13 ore fa

Il TAR Campania riabilita lo studente del Liceo “Giannone”: esclusione dagli Esami di Stato ingiusta e decisione assunta illegittimamente

redazione 14 ore fa

Sannio a 40°, ma per sabato attese piogge e rovesci. Temperature in netto calo da domenica

Primo piano

redazione 13 ore fa

Il TAR Campania riabilita lo studente del Liceo “Giannone”: esclusione dagli Esami di Stato ingiusta e decisione assunta illegittimamente

redazione 14 ore fa

Sannio a 40°, ma per sabato attese piogge e rovesci. Temperature in netto calo da domenica

redazione 18 ore fa

La Conferenza dei Sindaci dell’Area Vasta del Sannio ha accolto la proposta di adesione del Comune di Cautano

Giammarco Feleppa 18 ore fa

Benevento, un’altra saracinesca si abbassa su Corso Garibaldi: Thun chiude i battenti

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content