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AMBIENTE

Scuola, Legambiente: metà degli edifici è inagibile, sicurezza a rischio. Ma Benevento è al 26° posto dei comuni virtuosi

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Quasi la metà degli edifici scolastici non possiede le certificazioni di agibilità, più del 65% non ha il certificato di prevenzione incendi e il 36% degli edifici ha bisogno d’interventi di manutenzione urgenti. Senza contare che il 32,42% delle strutture si trova in aree a rischio sismico e un 10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico.

È questa la fotografia scattata da Ecosistema Scuola 2012, il XIII Rapporto di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 96 capoluoghi di provincia. Dati che confermano lo stallo in cui si trova la qualità del patrimonio dell’edilizia scolastica italiana che fatica a migliorare anche a causa del freno agli investimenti del Patto di Stabilità. Gli unici passi in avanti fatti dalle scuole riguardano la sostenibilità e il monitoraggio dell’amianto.

Notizie positive arrivano però dal Sannio. In termini di servizi ed edilizia scolastica, Benevento è al 26° posto nazionale e seconda città del Sud in graduatoria dopo Lecce (23°). Ai primi posti della classifica svettano i capoluoghi del centro-nord: in testa Trento, seguita da Piacenza, Verbania, Prato e Parma. Bene anche Napoli, 29sima e prima tra le grandi città del Meridione. Male invece il resto della Campania: Caserta (80°) è preceduta da Avellino (79°) e Salerno (65°).

BUONE PRATICHE – Nella classifica stilata da Legambiente, Benevento rientra anche nella “top 30” dei comuni che hanno investito di più in servizi e pratiche ecocompatibili. Il Sannio è ancora una volta al 26° posto di una graduatoria nazionale che ha come riferimento diversi parametri: dalla disponibilità del servizio di scuolabus ai finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14; dalla sicurezza urbana nelle aree esterne agli edifici scolastici alla raccolta differenziata dei rifiuti nelle scuole. Fino all’utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo e fonti di energia rinnovabile negli edifici scolastici.

RISCHI AMBIENTALI – Il capoluogo sannita è inoltre al 50° posto tra i comuni dove le scuole sono esposte ad un maggiore rischio ambientale interno ed esterno. Le città “maglia nera” sono Trapani, Bari e Catanzaro. Molto male Caserta (8°), seguono Salerno (37°) e Avellino (40°). Sorprende invece Napoli, che si piazza al 78° posto.

I DATI REGIONALI – Gli edifici scolastici della Campania per il 91,40% sono posti in strutture nate per ospitare scuole, l’8,04% in edifici storici, il 5,06% risulta in affitto. Nessuna struttura scolastica – secondo il Rapporto “Ecosistema Scuola 2012” – risulta costruito secondo i criteri della bioedilizia, il 75,66% è posto in aree a rischio idrogeologico elevato, il 74,16% in aree a rischio vulcanico.

Non molto confortanti sono però i dati sulla sicurezza delle strutture. Solo il 6,65% degli edifici risulta costruito secondo criteri antisismici, il 27,99% quelli in cui è stata effettuata la verifica di vulnerabilità antisismica a fronte di un 83,33% di edifici posti in aree a rischio sismico.

Alto invece il dato sulla necessità di interventi di manutenzione urgente (51,12%), 35,79% quello medio nazionale, molto basso quello sulla media degli investimenti per la manutenzione straordinaria, quasi l’87% in meno del dato nazionale, e per l’ordinaria, inferiore del 73%.

Buoni i dati sulle certificazioni degli edifici, tutti sopra la media nazionale: l’84,99% possiede quello di collaudo statico, l’88,17% di agibilità, il 99,25% la certificazione igienico‐sanitaria, il 38,07% di prevenzione incendi, il 91,20% ha gli impianti elettrici a norma.   Sotto la media nazionale (82,23%), il dato sugli edifici con i requisiti di accessibilità (63,29%).

Rispetto ai dati sulle buone pratiche e i servizi messi a disposizione delle scuole, è negativo il servizio di scuolabus (9,93%), con 16 punti percentuali sotto la media nazionale, e quello di pedibus, non attivato in tutti i Comuni.

Nessuna pista ciclabile è stata inoltre realizzata nelle aree antistanti le scuole: sono invece il 36,04% gli edifici posti in Zone 30, contro una media nazionale del 7,08%.

Luci e ombre per il servizio mensa: sono il 95,27% le strutture nelle quali vengono distribuiti pasti biologici, con una media di prodotti biologici del 70%. In tutte le mense tuttavia vengono utilizzati piatti in plastica/carta, contro un 34,88% della media nazionale. Sotto la media anche i dati sulla presenza di cucine interne (1,89%) e sulla somministrazione di acqua del rubinetto (6,94%). Ottimi i dati sulla differenziata che vede dati superiori alla media nazionale per tutti i materiali, con l’eccezione dell’organico, 3 punti percentuali sotto.

Sotto la media anche il parametro sulle fonti di energia rinnovabile che risultano presenti solo nel 3,65% degli edifici scolastici, contro un dato nazionale del 12,40%. Buono il dato sul monitoraggio dell’amianto che risulta effettuato in tutti gli edifici scolastici, in linea con quello nazionale il monitoraggio del radon (33,33%).

Tutti sotto la media, infine, i dati sull’esposizione degli edifici scolastici a fonti d’inquinamento ambientale, con l’eccezione dell’inquinamento acustico che costituisce un problema per il 74,6%. (Giam.Fel.)

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