SOCIETA'
Questione casa. Il 26 ottobre presidio sotto alla Prefettura

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Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini, nell’esprimere la loro più ferma indignazione per la grave degenerazione morale di buona parte del sistema politico-amministrativo, ritengono non più accettabile questa situazione e la disattenzione nei confronti di gravi problematiche sociali come quella della casa.
Annunciato un presidio sotto la Prefettura di Benevento per venerdì 26 ottobre alle 9:30.
“E’ necessario, in questa fase di fine legislatura, – si legge nella nota – quantomeno adottare alcune misure che consentano a chi cerca o vive in affitto di vedere migliorata la propria condizione abitativa.
Queste le misure che si propongono: proporga degli sfratti al 31 dicembre 2013. E’ necessario spostare di un anno il differimento dei provvedimenti esecutivi, allargando la tutela anche alla morosità incolpevole e promuovendo la costituzione di organismi che possano, per il futuro, graduare le esecuzioni sulla base di una soluzione alternativa; fondo sostegno affitti: rifinanziare il fondo attraverso la ripartizione in forma obbligatoria tra Stato, regioni e comuni che permetta una risposta efficace anche alla morosità in tempi certi e attraverso bandi annuali aperti; Edilizia residenziale pubblica: è urgente aumentare in maniera significativa la disponibilità di alloggi per i Comuni e sbloccare le risorse destinate al settore; Il rilancio dei canoni concordati: oggi la riduzione del livello degli affitti è una priorità.
Va rivista la convenzione nazionale per rilanciare lo strumento della contrattazione collettiva che, con adeguate misure fiscali incentivanti e con una seria lotta all’evasione fiscale immobiliare, può determinare condizioni di mercato più accessibili ai cittadini; detrazioni fiscali in misura del 19% sui canoni pagati dagli inquilini in analogia a quanto previsto per il mutuo sulla prima casa; innalzare le rendite catastali del 50% per gli immobili ad uso abitativo non locati da almeno tre anni nei comuni ad alta tensione. Riduzione obbligatoria da parte dei comuni dell’IMU dal 7,6 al 4 per mille per i contratti a canone concordato; fondo di garanzia: utilizzo dei depositi cauzionali relativi ai contratti di locazione, unitamente a cofinanziamenti di Stato, Regioni e Comuni, per la costituzione di un Fondo di Garanzia per favorire forme di tutela sulla morosità e per l’accesso alle locazioni delle famiglie in emergenza abitativa.
E ancora Piano Città: costituire l’Osservatorio sul fabbisogno abitativo, finalizzato ad acquisire dati sul disagio, la sua composizione sociale e reddituale e la sua localizzazione. Uno strumento indispensabile anche per fornire alla Cabina di Regia le basi conoscitive per sostenere una maggiore offerta di alloggi in affitto pubblico e moderato; Congelare gli sbomberi: dagli immobili pubblici nelle aree urbane per gli occupanti portatori di disagio sociale e non legati alla criminalità organizzata, nelle more di una soluzione definitiva alla grave problematica.