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Sindacati

Istruzione tecnico-professionale, la Uil rende note le linee guida

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Il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco, rende pubblica la nota delle segreterie nazionali della Uil e della Uil scuola relativa alle linee guida sull’istruzione tecnico-professionale: “E’ stato recentemente approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni il Decreto riguardante le linee guida in materia di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale, importante segmento dell’istruzione post secondaria e riordinato secondo quanto stabilito nell’art. 52 della Legge n.35/2012 sulla semplificazione.

Nel decreto si procede anche all’istituzione dei Poli tecnico-professionali ed alla strutturazione di un sistema educativo innovativo ed integrato con quello economico e produttivo dei territori, volto soprattutto a favorire i giovani, i quali potranno conseguire titoli di specializzazione tecnica in coerenza con gli studi e le esperienze maturate in altri ambiti educativi (scuola secondaria di secondo grado, apprendistato, istruzione e formazione professionale, alternanza scuola-lavoro).

Un‘attenzione particolare nel decreto è data agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e al loro coordinamento in un’ottica di filiera con i Poli tecnico-professionali; le Regioni adotteranno gli atti necessari a modificare o integrare la programmazione degli ITS per ciascun ambito in cui si articolano le aree tecnologiche di riferimento e gli ITS, al fine di soddisfare il fabbisogno formativo di una determinata filiera, potranno articolare i percorsi formativi relativi alle figure nazionali in specifici profili.

Per valorizzare la complementarietà tra le filiere produttive dei territori, saranno considerati prioritari i programmi d’intervento multiregionali; per evitare duplicazioni e sovrapposizioni d’interventi, le misure saranno oggetto a livello regionale e nazionale di un confronto sistematico con le parti sociali e gli altri soggetti interessati del mondo del lavoro e delle professioni, anche per ciò che concerne l’aggiornamento periodico degli ambiti e delle figure nazionali di riferimento, come pure il monitoraggio e la valutazione delle linee guida medesime, a cui collaboreranno anche i Presidenti delle Fondazioni ITS.

Quanto ai Poli tecnico-professionali, questi si baseranno su accordi di rete per la condivisione di laboratori pubblici e privati e si configureranno come sedi dedicate all’apprendimento in contesti applicativi e di lavoro dove verranno raccolti e coordinati saperi, tecnologie, intelligenze e professionalità, in modo tale da utilizzare al meglio le risorse professionali esistenti, anche secondo modalità di “bottega scuola” e “scuola impresa”; in quanto tali, i Poli potranno essere inseriti all’interno di attività produttive e/o professionali e favorire la collaborazione tra diversi soggetti, coinvolgendo discenti e formatori in una comunità di pratica; inoltre, essi si baseranno sulla condivisione delle risorse pubbliche e private disponibili e sull’ottimizzazione degli spazi di flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche e formative.

Al loro interno sarà possibile creare sinergia tra i percorsi ed i diversi soggetti (fra cui le imprese aderenti, le quali si impegneranno a mettere a disposizione dei Poli proprie risorse professionali e strumentali), così da favorire il contrasto all’abbandono ed alla dispersione scolatici; azioni trasversali delle offerte formative; l’apprendimento permanente – in particolare la formazione continua -; azioni di orientamento e, infine, interventi di formazione congiunta a carattere scientifico, tecnico e tecnologico.

Il Decreto concernente le linee guida è costituito anche da quattro allegati che ne fanno parte integrante: le linee guida vere e proprie; una tabella indicativa delle correlazioni tra l’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale e le aree economiche professionali, le filiere produttive, le aree tecnologiche/ambiti degli ITS ed i cluster tecnologici; gli standard minimi per la costituzione dei Poli tecnico-professionali e, infine, l’organizzazione delle commissioni d’esame, nelle quali si indica – peraltro con una scelta decisamente molto discutibile, come già a suo tempo segnalammo al Sottosegretario On. Ugolini -, che dei due esperti del mondo del lavoro chiamati a farne parte uno fosse “individuato tra una rosa di esperti segnalati dai Presidenti dei Fondi Interprofessionali dell’area professionale di riferimento”.

Riteniamo comunque che il decreto in questione sia un importante strumento normativo per la modernizzazione del sistema di istruzione e per il superamento delle cesure tra istruzione, formazione e lavoro; occorrerà ora molta attenzione per tradurre le norme nel concreto, affinché siano funzionali all’innovazione del sistema; naturalmente, come UIL, continueremo a dare il nostro contributo, in un confronto che riteniamo indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi”.

Il segretario generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco, tiene ad aggiungere: “Sarà importante recuperare il ruolo storico delle scuole professionali che in passato hanno avuto un ruolo preponderante nel preparare i giovani che poi venivano immessi nei processi produttivi. Ci siamo ridotti ad avere una scuola soltanto nozionistica che nulla può fare per il futuro nell’ottica del binomio formazione-occupazione.

Avere delle figure professionali da immettere nei settori lavorativi emergenti, quali possono essere quelli dell’agro-alimentare, della manifattura e artigianato, della meccanica, impianti e costruzioni, della cultura, informazione e tecnologie informatiche del turismo e sport, dei servizi commerciali, trasporti e logistica e dei servizi alla persona, può consentire ai giovani, alla luce della realtà economica e delle possibilità offerte dal mondo del lavoro,  di avere chance lavorative non necessariamente legate al liceo e all’università”.

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