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Sindacati

Pensionati e reddito. Lettera del segretario regionale Cisl Gargiulo: “Contro di noi discriminazioni”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Giuseppe Gargiulo, segretario generale della Federazione Regionale Pensionati della Cisl, che parla dei problemi della categoria da lui rappresentata e di quelli relativi al reddito che non interessano più l’opinione pubblica.

“Da quando gli effetti della crisi sono diventati più cruenti è tutto un fiorire di proposte per salvaguardare e tutelare le più disparate categorie di cittadini. Il Governo annuncia liberalizzazioni e riordino delle professioni e in Parlamento si agitano le lobby di notai, avvocati, magistrati.

Il Governo accenna ad una lotta serrata agli evasori e subito si muovono economisti e fiscalisti che paventano fughe di capitali all’estero. Occorre ridurre le auto blu in dotazione individuale a politici e funzionari ed ecco la magia della “riclassificazione” in auto di servizio. Si accenna a fissare tetti massimi alle pensioni erogate dallo Stato a 6.000 euro e a 10.000 euro (in caso di cumulo) provvedimento che colpirebbe anche molti ministri, ed ecco che scompare l’emendamento. Il reddito da lavoro dipendente cala, i consumi ristagnano: da più parti si chiede il rinnovo dei contratti di lavoro e la detassazione della produttività.

Insomma ogni categoria trova un avvocato difensore. Dei pensionati e dei loro problemi di reddito non si parla più. Molti pensano che parlare di non autosufficienza esaurisca il compito di tutela dei pensionati. Alcuni analisti hanno recentemente osservato che negli ultimi tre anni i salari sono calati del 2-3 % ma nessuno ricorda che le pensioni sono ferme dal 1993 (19 anni!!!) con un calo di potere di acquisto che ormai va ben oltre il 30%. Nessuno fa notare che questo blocco ha fatto precipitare sotto la soglia di povertà almeno il 60% dei pensionati.

Le discriminazioni contro i pensionati sono le più svariate e vanno dalla NO TAX AREA (7.500 euro per i pensionati, 8.000 per gli altri) alla esenzioni per i figli (fino a 200 euro) a carico nel calcolo dell’IMU. Quella dell’IMU è una questione che la CISL Pensionati vuole far diventare centrale perché questa tassa, così come è stata concepita, è per i pensionati iniqua e ingiusta. Oggi, a parità di abitazione, un contribuente con un reddito di 70.000 euro, che si rivaluta periodicamente, paga la stessa IMU di un pensionato con 20.000 euro di pensione che non si rivaluta più. Inoltre dietro l’angolo, in sordina, avanza la riforma del catasto che adeguerà le rendite al valore di mercato degli immobili, e nonostante le rassicurazioni sulla invarianza fiscale, temiamo che l’IMU sarà calcolata sui nuovi indici: per i pensionati sarà la fine.

Pagheranno una tassa su di un valore rivalutato a fronte di una pensione bloccata da 19 anni e svalutata di oltre il 30%. Tutto questo con buona pace del Sottosegretario Polillo che pensa alla cartolarizzazione dei debiti dei contribuenti che non avessero liquidità.

E qui entrerà in gioco Equitalia e addio casa per tanti anziani, costretti a ricorrere alla vendita della nuda proprietà. La FNP-CISL della Campania ritiene che sia venuto il momento per fare due cose: accentuare la mobilitazione con forti iniziative territoriali per denunciare l’impoverimento dei pensionati e, in previsioni delle elezione nel 2013, incominciare a pensare a come costruire una lobby nel prossimo parlamento che tuteli i pensionati.

Certo i “puristi”, fuori e dentro il Sindacato confederale, temeranno per l’autonomia ma una categoria che sta precipitando in un baratro saprà e dovrà fare uno sforzo di fantasia per farsi rappresentare senza rinunciare all’autonomia”.

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