POLITICA
Di Martino (Psi):”Estate senza eventi a Benevento. Manca sinergia tra gli Enti”

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Il coordinatore della segreteria del PSI, Vincenzo di Martino, con una nota, pone l’attenzione sulla mancata programmazione di eventi in città nel periodo estivo a favore dei cittadini che hanno trascorso l’estate a Benevento. “E’ ormai da alcuni anni, – scrive Di Martino – come riportano anche importanti fonti di stampa, che Benevento risulta navigare nelle ultime posizioni di classifica, per erogazione di servizi, per avere la tàrsu più alta, per vivibilità, per ecosistemi e potremmo ancora continuare. E coerente con le classifiche negative, anche quest’anno nessun kerms o evento estivo è stato allestito dall’amministrazione comunale. Iniziative, che se attuate con saggezza posso rappresentare anche un volano, un traino per la promozione, il turismo, il commercio e l’economia locale.
Solo dai piccoli centri della provincia -continua Vincenzo di Martino- si registra puntualmente ogni anno un calendario ricco di eventi che tendono a riempire le lunghe serate agostane. Iniziative che vanno, dai momenti musicali, alla valorizzazione dei prodotti tipici locali, a sagre, a momenti folcloristici ecc..oltre a tante iniziative di tipo sociale. Ciò testimonia un attenda e scrupolosa gestione delle piccole amministrazioni comunali rivolta ai propri residenti. In controtendenza di quanto dovrebbe fare un capoluogo di provincia.
Infatti, nel capoluogo Sannita, l’amministrazione PEPE, in perfetto stile di quanto programmato negli ultimi anni, anche quest’anno non ha presentato nessuna iniziativa a favore dei tanti cittadini restati in città.. In questo periodo estivo, si e’ notato una città viva, testimoniata dalle totale aperture delle attività commerciali, il che ha significato che la città e restata viva così come tutto l’anno. Si potevano tranquillamente destinare piccole risorse a sostegno di eventi e manifestazioni da tenersi non solo al centro della città ma sopratutto nei quartieri popolari come rione Libertà, Pacevecchia, Capodimonte, coinvolgendo per la ridurre le spese, tutte quelle associazioni, gruppi folcloristici, gruppi musicali, locali, che avrebbero contribuito a sviluppare e sostenere queste iniziative. Eppure l’attuale amministrazione è risultata essere molta attenta quando si è trattato di utilizzare fondi della comunità, per le rappresentanze istituzionali dell’anno 2011, che hanno visto l’ente esposto per euro 78.000,00 spesi per l’acquisto di piatti, libri e qualche convegno.
C’è bisogno di forte sinergia Istituzionale, se si vuole catapultare ed iscrivere Benevento nelle mete preferite. C’è bisogno di creare un circuito Istituzionale con Provincia, Comune, Camera di Commercio, Ente per il Turismo, per creare un valido cartello di iniziative a partire dal primo di luglio e che termini al 31 di agosto. Di sicuro si creerebbe un circuito virtuoso per la città, attirando così numerosi turisti a sostegno anche delle attività commerciali in forte crisi, oltre a valorizzare il nostro patrimonio, turistico-culturale. Per fare questo ci vuole poco, basta avere una programmazione saggia, lungimirante e di ampie vedute, e non di promuovere soluzioni tampone con iniziative itineranti di bancarelle, che di sicuro non aggiungono e non tolgono nulla. Dopo, l’assenza delle luminare natalizie, per noi beneventani non resta altro che stringersi intorno agli ormai storici fuochi d’artificio per la festività della Madonna delle Grazie, unico momento dove la città ,ma solo per un fatto religioso,si ritrovano tutti insieme. C’è bisogno con umiltà di apprendere dalla vicino Salerno, dove il Sindaco De Luca, senza tanti fronzoli, senza tanti slogan, ma con azioni incisive ben ha saputo coniugare, turismo, eventi e promozione del territorio portando di fatto Salerno ad essere modello da esportare anche nelle altre realtà non solo della Campania.
L’auspicio del partito socialista italiano, da sempre a fianco dei cittadini e delle fasce più deboli, fatta di azioni concrete, e’ quella che si registri un inversione di tendenza, che si faccia squadra e che davvero si ponga al primo punto dell’agenda amministrativa quel tanto richiamato “bene comune” e che non resti uno slogan da richiamare ad ogni circostanza.”