POLITICA
Abolizione Provincia, Luigi Bocchino: “La salvezza poteva essere il referendum sul Molisannio”
Ascolta la lettura dell'articolo
Manca ormai poco al provvedimento del governo Monti che in settimana deciderà il futuro delle 37 provincie italiane con meno di 300mila abitanti. In Campania l’unica provincia interessata dalla manovra sarà quella di Benevento. Luigi Bocchino responsabile provinciale del Partito per il Sud – Noi Sud è stato tra i primi a battersi contro l’abolizione dell’ente provinciale sannita.
La vera problematica, spiega Bocchino, non sta nella perdita della provincia come istituzione, bensì va ricercata nella totale desertificazione civile e amministrativa a cui il territorio sannita sta andando incontro. Le accuse principali sono per il presidente della provincia Aniello Cimitile, colpevole di non aver tutelato a sufficienza l’ente provinciale.
Desertificazione che sul piano pratico si tramuterà in molteplici disservizi per i cittadini residenti nel Sannio, oltre a rappresentare, secondo il leader del Partito del Sud, una ferita mortale al tessuto economico locale.
Una soluzione poteva essere sicuramente trovata o almeno questo è quanto dichiara Bocchino. “L’amministrazione provinciale avrebbe potuto fare una delibera per indire un referendum e chiedere ai sanniti di scegliere, e non subire, il proprio destino.” Era la scelta più giusta, ne è convinto Bocchino, ma che l’amministrazione provinciale, insieme con tutta la classe dirigente sannita non ha avuto il coraggio di portare avanti.
Un’alternativa valida sarebbe potuto essere il MoliSannio, spiega il responsabile del partito del Sud, unendosi con il Molise, i sanniti avrebbero potuto ricostruire e ritrovare le proprie radici e al tempo stesso si sarebbe salvaguardata la provincia di Benevento. Un progetto valido di sviluppo territoriale che probabilmente dovrà essere accantonato.