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CRONACA

Aversa, colpo di pistola alla nuca. Ucciso finanziere beneventano

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Un finanziere beneventano, Fabrizio Ferrara, dell’unità cinofila della Guardia di Finanza di Aversa, in provincia di Caserta, è stato ucciso questa mattina nei pressi della caserma delle fiamme Gialle dove prestava servizio, in via Nobel, nel comune casertano.

La morte sarebbe avvenuta tra le 22,30 (ora in cui ha lasciato la caserma) e le 2,30 (ora in cui é stato trovato cadavere). Il suo corpo è stato rinvenuto grazie a un automobilista che ha notato uno scooter a terra e con le luci accese lungo via Nobel, proprio nei pressi della caserma della GdF. L’uomo ha avvertito i finanzieri della presenza del mezzo e i militari si sono recati sul posto accorgendosi che si trattava del mezzo di Ferrara. Inoltratisi nel vialetto che porta a un terreno incolto adiacente la caserma si sono accorti di Fabrizio, a terra, morto, ucciso da un colpo di pistola alla nuca.

I suoi effetti personali erano sparpagliati intorno al cadavere (documenti, tesserino e placca della Gdf e l’orologio). La sua arma d’ordinanza vicino al cadavere e un singolo bossolo a terra. Tutti elementi che hanno portato i suoi colleghi a pensare che si fosse ucciso.

Ipotesi poi esclusa perché la vittima presenta un foro di proiettile alla nuca e uno alla mano. Il colpo alla nuca che ha ucciso Fabrizio Ferrara, inoltre, sarebbe stato sparato dalla pistola di ordinanza del militare, una calibro 9.

Al momento del presunto omicidio, il finanziere non era in divisa e non doveva entrare in servizio. L’uomo, separato e con due figli di 8 e 12 anni, viveva a Benevento con i genitori, in via Calandra. L’ex moglie e i bambini, invece, si erano trasferiti in provincia di Avellino.

“Era un ragazzo sempre scherzoso, solare, amico di tutti. Siamo sconvolti”. C’é tanta incredulità tra i colleghi di Fabrizio Ferrara, il trentanovenne finanziere in servizio all’unità cinofila del Gruppo di Aversa il cui cadavere è stato rinvenuto questa notte in una zona di campagna a poche decine di metri dal muro di recinzione della caserma; il militare era seduto, come se si fosse trattato di un’esecuzione. Alcuni finanzieri, amici dell’appuntato, hanno assistito in tarda mattinata all’autopsia; una volta fuori all’istituto di medicina legale di Caserta, erano commossi. “Abbiamo perso un amico” diceva uno di loro.

“Il piantone – spiega un altro collega – dice di non aver sentito nulla, ma nella zona di via Nobel (sede della caserma delle Fiamme Gialle, ndr) spesso sparano fuochi d’artificio quindi non è improbabile che possa aver confuso il rumore”.

“Non riusciamo a spiegarci cosa possa essere successo – dice affranto un militare in servizio ad Aversa – l’ipotesi, almeno ad osservare la dinamica, sembra quella dell’omicidio, ma lui non aveva problemi con nessuno. Ieri sera era uscito a cena con degli amici, quindi era tornato alle 22.30 ed uscito di nuovo”. Sembra che il finanziere avesse dei problemi di carattere personale, in particolare con la moglie dalla quale si era separato.

Nemmeno l’autopsia appena terminata all’istituto di medicina legale di Caserta sul corpo del finanziere Fabrizio Ferrara ha chiarito con certezza le cause del decesso. Al momento l’ipotesi più plausibile avanzata dal medico legale è quella dell’omicidio, in quanto il foro di entrata del proiettile è sul lato sinistro della nuca, quello d’uscita è alla stessa altezza ma sul lato opposto; altro elemento rilevante è la ferita d’arma da fuoco alla mano sinistra, causata probabilmente dallo stesso proiettile, essendo stato ritrovato un solo bossolo a fianco al cadavere. Secondo il professionista dunque, ipotizzando il suicidio, Ferrara, avrebbe dovuto sparare con la mano destra portando la sinistra all’altezza della nuca ponendosi però in una posizione del tutto innaturale; inoltre, se avesse fatto fuoco in questo modo, il proiettile si sarebbe diretto verso l’alto.

Sembra più probabile che qualcuno lo abbia costretto a incrociare la mani dietro la testa dopo avergli sfilato la pistola di ordinanza finendolo quindi con un colpo. Sara comunque l’esame dello stub a togliere ogni dubbio; se tracce di polvere da sparo dovessero essere trovare sulla mano destra del finanziere, allora lo scenario potrebbe mutare.

Prende corpo così anche l’eventualità di una rapina finita in tragedia tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti che indagano sulla morte di Fabrizio Ferrara.

Le indagini, coordinate dal pm Cristina Correale, della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sono svolte dalle Fiamme Gialle, con la collaborazione, per la parte scientifica, dei carabinieri. Il fatto è stato iscritto nei registri giudiziari come omicidio volontario aggravato compiuto da persone non ancora identificate.

Il pm di Santa Maria Capua Vetere ha disposto il sequestro dell’appezzamento di terreno nel quale stamattina è stato trovato il corpo del finanziere Fabrizio Ferrara, morto per un colpo di pistola alla nuca. A breve il provvedimento sarà notificato al proprietario del terreno e l’area verrà circoscritta dalle forze dell’ordine.

Si mantiene il massimo riserbo nella caserma Antonio Sottile di Aversa (Caserta) dove prestava servizio il finanziere Fabrizio Ferrara trovato morto stamani in un appezzamento di terreno nelle immediate vicinanze della caserma stessa dove lavorava. Il comandante della caserma, colonnello Luigi Acanfora, non é in sede e, riferiscono alcuni suoi militari, sta seguendo la vicenda di persona. L’area dove è stato trovato il cadavere di Ferrara è inaccessibile: una camionetta dell’Esercito da stamani presidia il varco di ingresso al terreno. Lo scooter sul quale viaggiava il finanziere ucciso è stato trovato sul ciglio dello stretto marciapiede confinante con il terreno.

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