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San Marco dei Cavoti. “Alternativa per San Marco” chiede al Comune di non far pagare l’IMU

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Il Gruppo consiliare “Alternativa per San Marco”, ha chiesto al Consiglio comunale di San Marco dei Covoti di schierarsi a favore di una modifica immediata dell’IMU, “tassa che – dichiarano – così come è stata pensata, è a forte rischio di incostituzionalità e non porterà alcun vantaggio economico nelle casse comunali.

Tale richiesta – spiega in una nota il capogruppo di “Alternativa per San Marco”, Domenico Costanzo – è stata dettata dal fatto che sono stati evidenziate, dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e dallo stesso Ufficio Studi di Montecitorio, le seguenti possibili violazioni dell’ordinamento: L’IMU rientra nelle disposizioni contenute nel decreto legge “Salva Italia” che è stato poi convertito in legge alla fine del mese scorso. Il problema, però, è che l’articolo 4 dello Statuto dei diritti del contribuente afferma che «Non si può disporre con decreto-legge l’istituzione di nuovi tributi né prevedere l’applicazione di tributi esistenti ad altre categorie di soggetti». In parole povere, per l’imposizione di nuovi tributi è necessaria una votazione parlamentare e non basta la sola volontà del Governo e del Presidente della Repubblica. Inoltre, l’articolo 4 dello Statuto rimanderebbe addirittura all’articolo 23 della Costituzione che recita: «Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge». Se questa interpretazione fosse, come sembra, corretta (uno degli illustri pareri a favore è quello di Vincenzo Carbone, presidente della Corte di Cassazione sezione Tributaria), l’IMU sarebbe a tutti gli effetti incostituzionale. Tanto più che la determinazione di elementi essenziali dell’imposta sono stati rinviati a un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri.

Inoltre – prosegue Costanzo – L’IMU violerebbe anche l’articolo 53 della Costituzione che stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Stando poi a quanto afferma l’articolo 119 della Carta costituzionale (che sancisce ‘autonomia finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni), lo Stato, riguardo ai tributi locali, non dovrebbe legiferare nel dettaglio, ma solo limitarsi a fissare i principi.

Secondo i dati dell’ANCI, infine, IMU sarebbe molto più onerosa per i cittadini e, rispetto alla vecchia ICI, i Comuni andrebbero a perdere, con l’IMU, circa il 30% delle loro entrate. Nel 2011, infatti, l’ICI ha pesato sui contribuenti per 9,2 miliardi; l’IMU quest’anno dovrebbe portare 21,4 miliardi di entrate (una cifra sovrastimata, secondo l’ANCI). In pratica, le imposte sulla casa nel 2012 aumenteranno, per i cittadini, del 133%. Per quanto riguarda invece i comuni, con l’introduzione dell’IMU, questi dovrebbero ricevere 3,2 miliardi, ma a causa dei tagli previsti, pari a 5,7 miliardi, i comuni perderanno 2,5 miliardi dunque il 27% della vecchia Ici. In questa situazione, quindi, diventa necessario, se non indispensabile, che gli Enti Locali chiedano modifiche immediate all’IMU, in modo che diventi per davvero una tassa municipale. Si potrebbe, ad esempio, rinunciare a tutti i trasferimenti statali in modo proporzionale alle entrate dell’IMU, a patto, però, che queste entrate rimangano per intero sui territori.

Questo in via generale. In via particolare – aggiunge la nota del capogurppo di “Alternativa per San Marco” – e specifica sulla “prima casa”, non si può sottacere che, in base al decreto legge 221 del 6 dicembre 2011 art 13 comma 10, i Comuni possono disporre l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio, vale a dire che i comuni possono, se vogliono, non far pagare l’IMU sulla prima casa!!! L’operazione è perfettamente legittima in quanto vengono applicate tutte le detrazioni consentite dalla legge portando a zero l’aliquota comunale e rinunciando a tutti i possibili incassi, ciò è a nostro avviso doveroso, ove i bilanci comunali sono in attivo o in pareggio, come è nel nostro caso. Almeno stando a quanto questa amministrazione sostiene, avendo la stessa certificato il bilancio  2010 in poco illuminata  compagine amministrativa dovrebbero pesare sulle tasche della intera comunità.
Senza citare, comuni italiani talmente virtuosi, vedi Tula in Sardegna, che, sapendo contrattare in maniera adeguata per il territorio i proventi derivanti dall’energia eolica, sono riusciti ad annullare del tutto l’IMU a carico dei propri cittadini.
Ne consegue, quindi, che anche il Comune di San Marco dei Cavoti può, se vuole, conformemente alle richieste dei cittadini, non far pagare l’IMU sulla prima casa, che è un diritto inalienabile della persona, così come sancito dall’art. 42 comma 2 e art. 47 comma 2 della Costituzione.

Il gruppo consiliare “Alternativa per San Marco”, unitamente al Circolo culturale “Continuare l’ alternativa per San Marco” e unitamente a tutti i cittadini che vorranno aderire a questa iniziativa, proseguirà nella sua azione di contrasto a questa tassa iniqua e ingiusta e altrettanto faranno anche gli altri gruppi territoriali presenti nel Sannio, con banchetti informativi, volantinaggi ed istanze che ogni gruppo presenterà al proprio Comune.”
 

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