POLITICA
Rapporto SVIMEZ: blocco quasi totale investimenti. Al Sud si pagano più tasse

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La SVIMEZ, la società per il Mezzogiorno d’Italia ha presentato presso la sede del CNEL il rapporto 2011 sullo stato finanziario dei Comuni.
Le spese in conto capitale dei Comuni italiani si sono ridotte di un terzo nell’ultimo decennio. In particolare gli investimenti diretti, grazie ai quali si aumentano le infrastrutture pubbliche fruite dai cittadini, sono calati nello stesso periodo del 17,7% e tra il 2010 e il 2011 di un ulteriore 5,3% e nel Mezzogiorno del 5,7%. Di fatto si e’ creato un vero e proprio blocco quasi totale degli investimenti.
Nel 2011 le entrate correnti dei Comuni sono diminuite a livello nazionale del 4,3% rispetto al 2010. Le entrate correnti negli ultimi venti anni nei Comuni del Centro-Nord sono passate da 1.075 euro pro capite del 1991 a 987 del 2010, con una riduzione dell’8,2%. Nel Mezzogiorno nello stesso periodo le entrate correnti sono, invece, salite da 774 euro del 1991 a 790 euro nel 2010.
Le entrate tributarie sono schizzate in venti anni, dal 1991 al 2010, del 151% al Sud e dell’82% al Centro-Nord: cio’ spiega l’aumento delle entrate correnti nel Mezzogiorno. In termini pro capite, negli ultimi venti anni le entrate tributarie sono raddoppiate nei comuni del Centro-Nord, passando da 224 euro nel 1991 a 408 euro nel 2010, ma al Sud sono addirittura triplicate: i 121 euro del 1991 sono lievitati fino a 303 euro nel 2010.
I cittadini del Sud continuano a pagare piu’ tasse sia di quelli del Nord che di quelli del Centro: non, ovviamente, in cifra fissa, perche’ nel 2010 ogni cittadino del Sud ha versato 303 euro procapite, contro i 392 del Centro e i 416 del Nord, ma in termini di peso sul Pil, al Sud e’ dell’1,74%, al Centro dell’1,34%, al Nord dell’1,36%.
La quasi totalita’ delle entrate tributarie, circa l’81% nel 2010 nella media nazionale, deriva da addizionale Irpef, ICI e TARSU. In particolare, queste imposte hanno pesato al Centro- Nord, nel 2010, per l’80%, al Sud per l’86%.
E’ necessario secondo la SVIMEZ dare piu’ poteri alle Regioni in materia di coordinamento del sistema finanziario locale e di implementazione dei servizi pubblici; interventi perequativi in attuazione delle norme costituzionali; riconsiderazione dei vincoli concernenti mutui e investimenti.
“Il rapporto è un significativo documento che mette in evidenza le difficoltà strutturali dei Comuni soprattutto nel Mezzogiorno, in ordine alla carenza delle risorse e al rispetto del patto di stabilità." Ha commentato l’on Mario Pepe in una nota. "La legge sul federalismo che si intreccia dinamicamente con le questioni dei Comuni deve essere raccordata con lo stato della finanza pubblica e con le particolari deficienze finanziarie del sistema delle autonomie locali. La Conferenza Unificata delle Regioni e delle Autonomie Locali deve affrontare seriamente il problema finanziario dei Comuni altrimenti si rischia il tracollo e l’anarchia sociale.
Devo constatare che, alla presentazione del rapporto della SVIMEZ sui Comuni, i Presidenti regionali sono del tutto assenti tranne qualche rara eccezione. Dispiace che i responsabili politici e i rappresentanti delle istituzioni non abbiano partecipato ad un seminario di studi di così notevole rilevanza istituzionale."