Provincia di Benevento
Lamparelli: “Infondate le accuse di Cormano sulle concessioni di contributi sportivi”

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“Le accuse rivolte dal Vice coordinatore del PDL di Baselice Andrea Cormano alla Provincia circa la concessione dei contributi sportivi non trovano alcun riscontro nei fatti”.
E’ quanto ha dichiarato il consigliere provinciale delegato allo sport, Giuseppe Lamparelli, che aggiunge:
“L’intera materia è stata regolata dal Consiglio provinciale con le norme approvate il 25/07/2011: per l’anno in corso la Giunta provinciale (con l’atto n. 121 del 29/05/2012) ha emanato un atto di indirizzo che ha disciplinato la concessione di contributi alle Società sportive aventi diritto che hanno presentato ad oggi una regolarmente una apposita istanza.
Il Cormano, peraltro, ha commesso un evidente errore nella sua denuncia citando in realtà norme che regolano i contributi culturali, che sono, com’è ovvio, altra cosa.
Ma al di là di queste peraltro gravi inesattezze – prosegue il consigliere – in cui è incorso il Cormano, che invece avrebbe dovuto prestare almeno un minino di attenzione prima di lanciarsi, in modo superficiale ed irresponsabile, in accuse gravi e prive di supporto, ciò che viene in rilievo da una disamina degli atti amministrativi anche degli anni passati è che la Provincia ha sempre indirizzato le proprie politiche a sostegno della pratica sportiva a favore di tutti i Sodalizi sanniti, erogando le scarse risorse per lo sport senza alcuna discriminazione, tenendo evidentemente conto della valenza diversa degli eventi sporti ai fini della valorizzazione della disciplina sportiva stessa e del territorio.
Questo assunto è chiaramente confermato dal fatto che non vi sono mai state contestazioni da qualsivoglia parte politica sulle determinazioni dell’Ente in materia.
Probabilmente – conclude Lamparelli – il Cormano non è affatto interessato alle Associazioni sportive di sua conoscenza, ma semplice ad alimentare una sterile polemica politica: se avesse voluto, infatti, tutelare davvero il proprio territorio non avrebbe dovuto far altro che avviare un minimo di dialogo con la Provincia, anche di carattere epistolare, secondo i modi prescritti, anche al fine di chiarire eventuali dubbi sulle procedure seguite dall’Ente».